Tour operator nazionali ed internazionali hanno partecipato oggi a Favignana al primo ciclo di incontri B2B con gli operatori turistici locali promossi dal DAM-Distretto turistico antichi mestieri, sapori e tradizioni popolari siciliane. Si tratta di workshop per sviluppare sinergie fra partner e diffondere la proposta turistica di una Sicilia diversa, capace di coniugare tradizioni e sapori con le bellezze del territorio: “E’ il nostro obiettivo principale”, ha esordito il presidente del Distretto Turistico Antichi Mestieri, Michelangelo Lo Monaco, nel corso del suo intervento all’incontro nell’Ex Stabilimento Florio Tonnare di Favignana e Formica. Oltre a numerosi operatori siciliani, hanno preso parte all’iniziativa, che rientra nell’ambito dell’educational realizzato nei territori occidentali del Distretto (Isole Egadi, Valderice, Roccapalumba, Ciminna, Vicari e Campofiorito): tour operator, giornalisti e blogger provenienti, tra gli altri, da Germania, Polonia, Russia, Spagna, Turchia e USA.
Fra questi anche la scrittrice statunitense Theresa Maggio che è ritornata a Favignana dopo oltre vent’anni d’assenza. La giornalista ha raccontato nel suo libro ‘Mattanza, love and death’ alcuni degli aspetti più emozionanti della vita sull’isola e dell’antica tradizione dei tonnaroti.
“Intendiamo far arrivare ai viaggiatori di tutto il mondo lo spirito di una Sicilia inedita– ha aggiunto Lo Monaco – prestando attenzione alla qualità e alla soddisfazione del turista attraverso la valorizzazione e la distribuzione dellostile siciliano”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco dell’arcipelago della Egadi, Giuseppe Pagoto che ha voluto ringraziare il presidente Lo Monaco “per l'opportunità offerta al territorio avendo ancora una volta scelto Favignana come 'tappa' di questo tour e avendola designata a partner dell'intero progetto del Distretto Antichi Mestieri”. Nel corso del workshop è stata presentata la piattaforma informatica che consente di commercializzare l’offerta turistica. L’educational in Sicilia occidentale si concluderà il prossimo 9 ottobre, mentre un’iniziativa analoga prenderà il via da Taormina, sabato 15 ottobre, attraversando i comuni del DAM che ricadono nell’area est dell’Isola.
Tartarughe Marine libere - Negli ultimi giorni, hanno ritrovato la libertà in mare altri due esemplari di Caretta caretta, dopo aver ricevuto le dovute cure mediche del personale del Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine dell’Area Marina Protetta "Isole Egadi", gestito in collaborazione con le associazioni ambientaliste WWF Italia e Legambiente.
L’ultima in ordine di tempo è Paride, che ieri 3 ottobre 2016, dopo circa un mese di degenza presso il Centro dove era arrivato a causa di problemi di galleggiamento, è ritornato a nuotare libero nelle acque della Secca del Toro di Favignana, dove era stato recuperato dallo staff del diving Posidonia Blu, che ha anche assistito e offerto supporto alla liberazione. Nel corso della degenza Paride ha eliminato una certa quantità di plastica, sicuramente ingurgitata scambiandola per le proprie prede.
Prima di lui, il 23 settembre scorso, era stata liberata nelle acque di Marettimo, dalle quali proveniva, Nausicaa, che era giunta al Centro a metà settembre perché mostrava difficoltà nel nuoto e ad immergersi. Anche Nausicaa nel corso della degenza ha evacuato una grande quantità di plastica, oltre a diversi frammenti di rocce, probabilmente inghiottiti per sbaglio mentre rovistava sui fondali per alimentarsi.
“Il momento della liberazione, dopo il periodo di degenze e assistenza delle tartarughe presso il Centro, è di grande impatto emotivo – dichiara il Presidente dell’AMP e Sindaco del Comune di Favignana, Giuseppe Pagoto -. Assistere al recupero del buono stato di salute e sapere che con il nostro operato, nel nostro piccolo, si contribuisce alla sopravvivenza di animali così vulnerabili e in difficoltà, è la migliore gratificazione per il gruppo di veterinari, biologi e volontari che gestisce il centro”.
“Il Centro, - ricorda il Direttore dell’AMP, Stefano Donati - realizzato con il contributo del Ministero dell’Ambiente, del Fondo Italiano per la Biodiversità di Federparchi e con fondi propri dell’AMP, e supportato dallo sponsor Riomare, al momento è attivo come Primo Soccorso. La trasformazione a Centro di Recupero avverrà nell’ambito del progetto LIFE+12 Tartalife, finanziato dalla Commissione Europea. Il rafforzamento della struttura ci consentirà di intervenire sugli animali in modo tempestivo e completo, anche nei casi più gravi, migliorando le possibilità di sopravvivenza”.