Archiviazione (per “insussistenza della notizia di reato”) per il procedimento penale avviato, nel luglio 2015, contro il comandante facente funzioni dei vigili urbani di Marsala, Vincenzo Menfi, e il capo della squadra Annona, Giuseppe Occhipinti. Le ipotesi di reato erano omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio. A chiedere l’archiviazione è stata la stessa Procura. E il gip ha accolto la richiesta. La vicenda, ormai definitivamente conclusa, è quella relativa al mercato di via degli Atleti, quando questo era di fronte il muro di cinta dello stadio (non accanto, come adesso). La Procura contestava, sostanzialmente, il fatto che i commercianti continuavano regolarmente ad operare nonostante un provvedimento di inibizione alla vendita emanato dal Comune. Provvedimento emesso per una serie di irregolarità relative alle loro baracche, per le quali, per altro, nel 2009, l’allora sindaco Renzo Carini firmò un’ordinanza di demolizione. Ordinanza eseguita a distanza di sei anni. Nel frattempo, i commercianti continuavano ad operare. Abbassate le saracinesche perché non più in possesso delle licenze a posto fisso, negli ultimi tempi fecero ricorso alle loro licenze di ambulanti. E siccome queste ultime prevedono che ogni due ore dovevano cambiare luogo, cambiava la merce e il venditore. Ciò nonostante, non appena ne ricorrevano i presupposti, i vigili facevano le multe. In quel frangente, dopo l’avviso di garanzia a Menfi e Occhipinti, il procuratore Alberto Di Pisa inviò anche una nota al sindaco Alberto Di Girolamo evidenziando una “perdurante situazione di illegalità” emersa dagli accertamenti svolti. Di Pisa chiese “opportuni e solleciti chiarimenti”. Una mossa che mise Menfi e Occhipinti in difficoltà, anche se a loro favore giocavano i numerosi controlli, con multe e sequestri, ai tanti commercianti abusivi della città. Un’azione volta al ripristino della legalità che soprattutto al comandante Menfi, in questi ultimi anni, ha procurato non pochi problemi: lettere di minaccia, l’incendio di un’auto e un sinistro messaggio (una pistola giocattolo davanti il portone d’ingresso della sua abitazione). “La richiesta di archiviazione del Pm e il conseguente decreto del Gip – commenta l’avvocato difensore Paolo Paladino – chiudono definitivamente una vicenda nella quale la non colpevolezza dell’ispettore Occhipinti e del dottor Menfi è sempre stata chiara e inequivoca. La richiesta del Pm riconosce, sia pure indirettamente, ma inequivocabilmente, come il Corpo della Polizia municipale di Marsala, sotto la direzione di Menfi, sia riuscito, in questi ultimi anni, ad adempiere ai propri compiti di istituto, nonostante la gravissima carenza di personale e la spesso incerta azione della politica, che non è riuscita a dotare uno dei servizi fondamentali per la collettività di adeguate risorse, soprattutto umane”. Al Corpo dei vigili urbani, infatti, non mancano certo i mezzi (auto, moto e attrezzature quali autovelox e videocamere), ma il personale. La pianta organica prevede 110 vigili, con 14 ufficiali, ma attualmente in servizio sono solo 39 vigili di ruolo, parecchi dei quali, tra l’altro, non più giovanissimi, e 24 “contrattisti” part-time. Per diverso tempo, c’è stato un solo ufficiale, Vincenzo Menfi, che ha dovuto, quindi, sobbarcarsi un’enorme mole di lavoro. Tutto quello che, in teoria, dovrebbero fare i 14 ufficiali previsti dalla pianta organica. Solo da qualche mese, c’è un altro ufficiale a coadiuvare Menfi. E’ il neo vice comandante Salvatore Pocorobba.