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24/10/2016 16:15:00

L'Europa dice no alla mafia, almeno a tavola...

L ’Europa dice no alla Mafia. «L’accostamento del termine mafia manipola l’immagine estremamente positiva della cucina italiana». L’Unione europea ha deciso di vietare ai ristoranti spagnoli l’uso del marchio Mafia, giudicandolo immorale. Dopo una battaglia delle istituzioni italiane e in particolare della presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. «Basta con i marchi che contengono le parole mafia o altri che inneggiano alla criminalità».

Esistono in Spagna, dai Paesi Baschi a Gibilterra, circa 40 locali a marchio Mafia che accostano il nome dell’organizzazione criminale alla cucina italiana. Ed altri erano pronti ad essere aperti. L’insegna dei locali recita: «La mafia se sienta a la mesa» (la mafia si siede a tavola) e all’interno vengono esibiti i ritratti di vari «padrini», non soltanto quelli divulgati dal cinema.


La catena di ristoranti ora dovrà rifarsi il look. A questo si aggiunge anche il divieto di vendere il buon cibo italiano associandolo a quel nome così doloroso. Il sud Italia, soprattutto Sicilia e Calabria ne sanno qualcosa. La controversia si è conclusa dopo la difficile lotta portata avanti negli ultimi anni dalle istituzioni italiane che hanno fatto richiesta di invalidità all’Unione Europea. Ma la catena annuncia il ricorso.
Coldiretti si dice soddisfatta della decisione dell’Ue anche se potrebbe non essere finita qui. Il marchio, che comprende 40 ristoranti e quasi 400 dipendenti, ha annunciato di voler presentare ricorso. Nel tempo, Coldiretti ha scoperto molti marchi che sfruttano il nome di Cosa Nostra per fini commerciali. Dal caffè stile italiano dalla Bulgaria, agli snack della Gran Bretagna. Dalle spezie della Germania fino alla salsa per condire le patatine. Perfino la pasta scovata a Bruxelles. Tutti marchi che indubbiamente arrecano un gravissimo danno all’immagine del Bel Paese.