Si avvicinano a grandi passi le elezioni amministrative a Trapani, e sono cominciate da tempo le riunioni e le trattative per cercare di conquistare la poltrona attualmente occupata da Vito Damiano. Il primo cittadino non dovrebbe essere della partita. La sua elezione fu un miracolo dell'ultim'ora - era un perfetto sconosciuto quando il suo nome spuntò fuori dal cilindro del centrodestra - di Mimmo Fazio e Antonio D'Alì. I due, però, lo rinnegarono quasi subito e Damiano è stato progressivamente abbandonato da tutti, andando avanti in questi anni in un contesto politico assurdo in cui più della volontà di attuare un progetto conta la volontà dei partiti e dei gruppi consiliari tutti di non farsi del male. Damiano arriverà fino a fine sindacatura, cosa insperata fino a pochi mesi fa, ma è difficile che possa trovare qualcuno disposto a ricandidarlo, anche se in politica non bisogna dire "mai", e magari tra le liti intestine del centrodestra il nome di Damiano potrebbe tornare utile se tutto andasse all'ultimo in tilt. Tra l'altro i due principali sponsor di Damiano nel 2012, Fazio e D'Alì potrebbero essere candidati entrambi alla sindacatura. Fazio muore dalla voglia di tornare a fare il primo cittadino. Attualmente è deputato regionale, ma non ha fatto mai mistero di essere pronto a ricandidarsi, potendo contare sull'appoggio di almeno due - tre liste dei movimenti civici che a lui fanno riferimento. La sua popolarità a Trapani è sempre alta, e c'è chi dice che potrebbe farcela al primo turno. E' anche per questo che dalle parti del Pd c'è sempre chi sostiene che sia meglio trattare con un Mimmo Fazio ex - centrodestra, piuttosto che andare a sfidarlo direttamente. Tra i possibili candidati c'è pure Antonio D'Alì. L'assoluzione ottenuta anche in appello nel processo che lo vedeva imputato per concorso esterno in associazione mafiosa dà al leader locale di Forza Italia un via libera per un'eventuale candidatura, che però D'Alì, che ha già dalla sua il non facile periodo trascorso alla Presidenza della Provincia, vorrebbe evitare. Solo un diktat da parte di Gianfranco Miccichè potrebbe costringere D'Alì a candidarsi. E' l'unico nome che eviterebbe la diaspora del centrodestra.
E il Pd? Sulla carta ha ben tre candidati, e dovrebbe fare le primarie, a gennaio. Ma le primarie del PD sono come l'orizzonte. Tutti lo vedono, e nessuno lo tocca. Così allo stesso modo c'è sempre il rischio che qualche manovra palermitana, l'ennesimo accordo Gucciardi - Oddo - Ruggirello, imponga al partito scelte dall'alto. I tre candidati al mmento sono Pietro Savona, che piace a Gucciardi, Dario Safina, che rappresenta gli ex diessini di Camillo Oddo, e Vincenzo Abbruscato, attuale consigliere comunale. E gli outsider? Forse non tutti sanno che qualche tempo fa Bice Ruggirello, sorella di Paolo Ruggirello, ha ricevuto un invito ufficiale a candidarsi dal circolo Bing Bang di Trapani, che è la cellula del premier Matteo Renzi. E non sono pochi a dire che proprio lei, Bice, potrebbe essere la candidata Sindaco del Pd voluta da Palermo e Roma.
Occhio al Movimento Cinque Stelle, che in città è ben strutturato, conta sulla presenza di un senatore, Santangelo, e ha ormai cominciato a lavorare con il gruppo "Trapani Cambia" di Sabrina Rocca, che è stata proprio la candidata del Pd alle ultime elezioni amministrative. C'è addirittura chi pensa che proprio Rocca possa essere, a sorpresa, la candidata dei Cinque Stelle.