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25/11/2016 06:30:00

Birgi. Contratto pronto con Ryanair. Ma dove si prenderanno i soldi?

 Cosa si muove sul fronte Airgest e Ryanair? A che punto sono le manovre per portare ad un rinnovo del contratto con la compagnia aerea irlandese, che scade a marzo? E come pensa di intervenire l'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani Birgi, per ripianare i problemi economici?
Ryanair è disponibile a rinnovare il contratto con Airgest per restare a Birgi. Il contratto di co-marketing sarebbe pronto, alle stesse condizioni dei precedenti. La novità sarebbe che la Regione si farebbe carico dei circa 3,5 milioni di euro che prima garantiva Airgest. In più rimane da confermare la quota che dovranno versare i Comuni. Nel consiglio comunale straordinario a Trapani si è parlato di tutto questo, con il presidente Airgest, Franco Giudice, più ottimista di Pino Pace, presidente della Camera di Commercio che fino a questo momento ha fatto da “cabina di regia” all'accordo con la compagnia irlandese. Il pessimismo di Pace è docuto alla situazione dei Comuni, molti infatti devono ancora versare le proprie quote e l'Iva. Proprio Trapani deve versare l'Iva, e Pace ha annunciato l'ennesima lettera di sollecito ai comuni morosi: “Se i comuni non pagano non possiamo onorare l'impegno sottoscritto”.

All'Airgest si discute invece sull'abbattimento del capitale sociale. Una operazione che serve a coprire le perdite. Questo infatti porterebbe il capitale sotto la soglia prevista dall'enac per il mantenimento della concessione costringendo gli azionisti alla ricapitalizzazione.
Il presidente di Airgest Franco Giudice ha spiegato, lunedì, nel corso del consiglio comunale aperto a Trapani, che “la Regione ha confermato la disponibilità a ricapitalizzare la quota pubblica”. La Regione è infatti l'azionista di maggioranza della società. E i privati? “Prima hanno un po' nicchiato, poi anche grazie al lavoro dell'assessore all'economia Baccei, hanno dato l'ok di massima a ricapitalizzare e consentire che l'azienda torni ad avere la giusta dotazione finanziaria”.
Ricordiamo che l'Airgest ha 16 milioni di debiti, dovuti principalmente al co-marketing degli anni passati. Giudice ha spiegato infatti che tra costi del personale, mezzi, energia e spese correnti, e ricavi, come gestione bagagli, passeggeri, diritti aeroportuali, c'è un attico di circa 100 mila euro. Ma non basta. Perchè il contributo di 3,5 milioni di euro che ogni anno Airgest versa per il co-marketing pesa enormemente nel bilancio della società, ed è questa cifra, accumulata negli anni, è arrivata a 27 milioni di euro, di cui adesso ne sono rimasti di debito 6 milioni di euro. In questi anni, in sostanza, spiega Giudice, l'Airgest “ha utilizzato i soldi derivanti dalla cessione delle azioni e dei danni di guerra. Ha racimolato tutto quello che poteva racimolare, fino ad oggi”.
In queste settimane si è parlato anche del Libero Consorzio, l'ex Provincia, che avrebbe un gruzzoletto da parte. “Ha in dotazione 2,4 milioni di euro, di cui 1,4 che risalgono ai danni di guerra, e un'altra dotazione di un milione dello scorso anno. Sono soldi destinati alla promozione turistica”. E qui chiede l'intervento per il co-marketing anche da parte del Libero Consorzio. “Ma la burocrazia ha rallentato tutto”, ha spiegato Giudice citando il caso della Windsor, una compagnia aerea che aveva proposto di aprire una rotta da trapani chiedendo un corrispettivo economico per passeggero – come fanno tutti i vettori low-cost. “Ci ha dato 15 giorni per rispondere. Abbiamo interpellato il Libero Consorzio che ci ha detto che occorreva un bando europeo. Lo abbiamo fatto, ed è andato deserto. Quei voli adesso partono da Reggio Calabria”. l consiglio straordinario c'erano anche deputati regionali e parlamentari del territorio. Nino Oddo ad esempio non ci sta a far passare per inoperosa la Regione e ha detto che bisogna collaborare con Punta Raisi. La senatrice Pamela Orrù ha ricordato che c'è un tavolo tecnico con il ministro Delrio. Maurizio Santangelo invece nutre perplessità sul contratto. “Non so se sia lecito dare dei soldi a una azienda privata senza bando”. Per il senatore Antonio D'Alì non si comprende perchè “il volume occupazionale dell'Airgest sia così alto e gestito da agenzie interinali che nascondono clientele”.Per il presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, l'unica soluzione sarebbe quella di istituire una tassa di scopo.
Su questo solco si inserisce l'emendamento alla legge di Bilancio della Regione proposto dal deputato regionale Mimmo Fazio ed approvato dalla commissione. Darebbe la possibilità a Comuni e Camera di commercio di introdurre una tassa di scopo su attività alberghiere ed extralberghiere, alloggi, residenze turistiche, ma anche ristoranti e pubblici esercizi.esercizio.

Un altro tema è quello della continuità territoriale, ossia la possibilità di veder arrivare in Sicilia delle somme per gli aeroporti, tra cui Comiso e Trapani. “Sono disponibili 20 milioni dal governo centrale, 17 da Enac e 12 dalla Regione. Ma al momento non ci riguarda, perchè la conferenza di servizio ha stabilito di procedere con Pantelleria e Lampedusa come obiettivi prioritari, assicurando però il contratto per il 2017”, ha detto Giudice. Insomma, per Trapani si è rimandato tutto a gennaio. Se non sarà troppo tardi.