Uno sportello anti-crisi per aiutare i debitori a reinserirsi nel circuito produttivo e a rilanciare le proprie aziende. L’iniziativa è del comitato scientifico dell’università Niccolò Cusano di Trapani ed è stata presentata ieri nell’ambito di un seminario regionale organizzato in collaborazione con l’Ordine degli avvocati, la Camera di commercio e la Camera penale di Trapani. Va emergendo la consapevolezza da parte di enti locali e istituzioni rispetto al problema di chi ha dovuto cessare le proprie attività commerciali per bancarotta ed è rimasto ingabbiato nella morsa del debito. A tale proposito, la Camera di commercio di Trapani si è fatta parte attiva nel processo di esdebitazione di questi soggetti: già da settembre undici gestori degli organismi di composizione della crisi sono iscritti presso l’ente pubblico e le attività prenderanno il via il prossimo gennaio.
Per diventare gestore negli organismi di composizione della crisi è stato attivato un corso specifico di 50 ore presso il polo accademico UniCusano di Trapani. «Un modo per fornire a tanti imprenditori dichiarati falliti la possibilità di rimettersi in gioco – ha spiegato Vito Abate, direttore del polo e autore del manuale “Per non perdere la testa” -. Fino a qualche tempo fa la legge prevedeva vie d’uscita soltanto per i grandi imprenditori, le reazioni dei più deboli di conseguenza erano la vergogna per il debito accumulato, la necessità di emigrare, in alcuni casi c’era chi andava nell’illecito o si rivolgeva agli usurai. In diverse circostanze, è storia nota, c’è gente che si è tolta la vita. Oggi c’è una via d’uscita fornita dalla legge 3 del 2012, ci sono gli organismi di composizione della crisi. Esistono, in definitiva, delle possibilità per farcela e per ritornare a lavorare mantenendo dignità personale e professionale».