Il no al referendum costituzionale è l’ennesimo inciampo al percorso politico di Felice Errante. Il sì del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano non ce l’ha fatta. Si riducono quindi le probabilità di accesso al parlamento nazionale da parte del primo cittadino e perde consistenza la sponsorizzazione (al momento in cui scriviamo, non ancora smentita) del ministro dell’Interno sulla sua ricandidatura a sindaco per le amministrative del 2017.
Il risultato dello scorso 4 dicembre spariglia le carte e rimette in gioco gli equilibri, nonostante le ritrovate occasioni delle visite istituzionali dal sapore politico-elettorale. Proprio il giorno prima del voto referendario infatti era stata la volta del renziano Davide Faraone, Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione, che a Castelvetrano ha incontrato il sindaco Errante, la sua giunta, il consiglio comunale (o meglio, il relativo commissario Francesco Messineo, visto che i consiglieri non ci sono più a causa della ormai nota vicenda Giambalvo) e i dirigenti della pubblica amministrazione e delle scuole di competenza del comune.
Visite “istituzionali” che somigliano a quelle dell’aprile del 2011, quando l’amministrazione Pompeo aveva invece accolto Gianfranco Fini, durante il suo tour per ricucire i pezzi di Futuro e Libertà. In quell’occasione aveva visitato il cantiere dove stava per sorgere la caserma della polizia di Stato e i locali della tenenza della Guardia di Finanza, in terreni confiscati alla mafia. E se la visita di Fini non portò bene alle sorti del Fli, sparito dopo un po’ dalla scena politica, quella di Faraone non è stata da meno, visti i risultati del referendum costituzionale.
Errante però mantiene la sua calcolata prudenza, non lasciando trapelare nulla della sua posizione sul referendum, né prima né subito dopo il 4 dicembre. Ma siccome il Pd rimane pur sempre il primo partito nazionale e il dialogo conviene sempre, c’è la possibilità di scegliere quale ponte radio usare, data la presenza di più canali tra le due anime regionali principali: Rosario Crocetta e Davide Faraone.
Sì, perché da tempo non è un mistero che Faraone aspiri al ruolo di prossimo presidente della Regione Siciliana.
Da mesi ormai Faraone visita scuole da ristrutturare o appena ristrutturate, aprendo contemporaneamente comitati del Sì al referendum sulla riforma della Costituzione e presentando il suo libro “Sottosopra, come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”, ma la sua visita a Castelvetrano doveva essere per forza istituzionale. E allora niente libro e niente riforma costituzionale, ma una sana passeggiata nei corridoi della scuola elementare Dante Alighieri, oggetto di 800 mila euro di ristrutturazione in corso, finanziati proprio dal suo ministero, sotto l’occhio vigile del circolo del Pd locale e alla presenza di Baldo Gucciardi, assessore alla Salute e dirigente nazionale dell’area renziana del Pd.
Gucciardi aveva commentato la scelta di Renzi di venire a Trapani per il 22 ottobre, come una “testimonianza dello straordinario interesse che il capo del Governo ha per la nostra provincia”.
Errante sembra pensarla allo stesso modo, dimostrandosi convinto dell’interesse “che il Governo Nazionale ha più volte manifestato per la nostra città”. Ecco perché in un suo comunicato stampa, scrive di aver accolto con piacere il sottosegratario Faraone “per un franco confronto che ci ha consentito di enunciare alcune problematiche che l’Onorevole si è impegnato a seguire personalmente”. Insomma, a poche ore dal voto referendario, non si poteva far altro che sognare l’istituzionalizzazione della clientela. Capita. Lo fa il cittadino nei confronti del candidato sindaco, non si capisce perché non dovrebbe farlo un sindaco nei confronti del candidato alla presidenza della Regione.
Il Sì del 4 dicembre è quindi rimasto tabù, in quest’incontro castelvetranese. E meno male, perché l’impegno di Faraone era stato davvero notevole, se pensiamo al suo entusiasmo di pochi mesi fa: “Delle quasi 600 mila firme raccolte, oltre 83 mila arrivano dalla Sicilia, un boom, un vero record fra le regioni d'Italia”. Peccato però che il record abbia riguardato anche la percentuale del No.
Inoltre, ironia della sorte, nello stesso giorno a Castelvetrano c’era il penalista Nino Caleca, tra i relatori di un dibattito sul tema della legalità e del diritto di cronaca. Anche Caleca, nell’ottobre scorso aveva mostrato la sua soddisfazione per le firme del referendum: “La raccolta delle firme qui in Sicilia è andata benissimo – aveva detto – al punto da essere stati indicati come un esempio dallo stesso sottosegretario Lotti. Un ottimo risultato che si deve anche al grande impegno del gruppo di Sicilia Futura”.
E proprio al gruppo “Sicilia Futura” appartiene il primo candidato sindaco delle prossime amministrative: Salvatore Stuppia, espressione (difficile dire se definitiva) di una coalizione fatta da partiti e movimenti vicini ad Errante.
Intanto, nel Pd locale c’è l’ex sindaco Gianni Pompeo, che non esclude la possibilità di ricandidarsi a sua volta proprio contro il suo ex pupillo, a favore del quale nel 2012 aveva condotto una serrata campagna elettorale dimostratasi vincente.
Da qui alle elezioni del 2017 può ancora succedere di tutto, compreso qualche colpo di scena da parte del Movimento 5 Stelle o di una lista civica alternativa ai due principali poli che si vanno delineando.
Egidio Morici