E' cominciato a Trapani il processo a Marco Bova, giornalista del capoluogo, per violazione dell’art. 371 bis del codice penale.
Bova si è trincerato dietro al segreto professionale quando gli è stato chiesto, sentito nella fase delle sommarie informazioni, sulla fonte che gli aveva dato la notizia oggetto del suo articolo – “Sicilia, negli armadi dell’ex senatore Papania (Pd) i verbali della sua inchiesta” – sul quotidiano on line “Fatto.it”.
Il reato così denominato, “false dichiarazioni al pm” comprende anche la fattispecie di risposte reticenti o nulle. Bova non ha detto il falso, non risposto e quindi per il pm si tratta di una ipotesi tra la reticenza e la nullità.
Il processo si è aperto ieri dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Trapani dott. Piero Grillo. Il dibattimento è stato incardinato e rinviato per la prosecuzione al prossimo 2 marzo. Il pm ha rinunciato alla propria lista testi ed ha depositato copia dell’articolo e verbali di interrogatorio. Bova è difeso dagli avvocati Nino Caleca e Viviana Cialona che hanno chiesto di sentire il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena. L’audizione di Arena è prevista per il 2 marzo quando verrà sentito anche Bova.