Verrà inaugurata oggi, 30 dicembre alle ore 17:00, presso il Baglio Florio, all’interno del Parco Archeologico di Selinunte, la mostra temporanea dedicata a “Malophoros cent’anni dopo” La mostra è promossa dal Parco di Selinunte e vuole ricordare gli inizi degli scavi in contrada Gaggera che portarono alla luce il grande santuario dedicato a Demetra Malophoros. Il santuario si trova sulle rive del fiume Modione, l’antico Selinon che diede il nome alla città, vicino al porto e sulla via che conduceva alla città dei morti, la grande necropoli di Manicalunga-Timpone Nero. Recentemente il santuario è stato restaurato.
Ad ovest dell'Acropoli , in contrada Gaggera si trovano i resti di un santuario dedicato ad una divinità femminile, forse Demetra. Si accedeva all'area sacra attraverso un propileo coperto, con due frontoni alle estremità: qui erano due altari per i sacrifici, un pozzo ed il tempio della Malophoros. ll tempio propriamente detto era un megaron con pronao, cella e adito, senza basamento e colonne. Costruito ed ampliato a più riprese, in esso si fondono elementi dorici, ionici e punici. Nel santuario sono state ritrovate circa 12.000 figurine votive in terracotta di varie epoche e tutte raffiguranti una divinità femminile. Sono stati inoltre rinvenuti vasi corinzi e protocorinzi, stele, un bassorilievo raffigurante Plutone che rapisce Persefone e numerose lucerne di epoca costantiniana, a testimonianza di un insediamento cristiano sulle rovine del Santuario.