Sarà una specie di giostra mortale: con la riforma approvata e i tagli all'Ars le prossime elezioni regionali vedranno un taglio consistente dei deputati regionali eletti. E il collegio della Provincia di Trapani pagherà dazio: solo cinque deputati eletti. Attualmente ne ha ben nove, sette eletti e due che erano nel listino di Rosario Crocetta, e cioè Antonella Milazzo e Nino Oddo. Dato che tutti sembrano intenzionati a ricandidarsi, mentre altri, come Giacomo Tranchida, Sindaco di Erice, scalpitano, si prevede una gran battaglia.
Prima però si vota per le amministrative. Ad Erice, Trapani, Petrosino e Castelvetrano si voterà il 4 Giugno, forse. Attenzione: si viene eletti al primo turno se si supera il 40%. In tutta la Sicilia si vota in 129 comuni.
Perde quota quindi l’ipotesi di anticipare tutto al 7 maggio, perchè i ballottaggi arriverebbero a ridosso del G7 di Taormina previsto per il 27 e 28 maggio. L’alternativa sarebbero il 23 o 30 aprile ma, segnala l’Ufficio elettorale della Regione, in questi due casi i ballottaggi cadrebbero nel ponte fra il 25 aprile e il primo maggio.
Per il rinnovo dell’Ars tutto è pronto: l’assessorato agli Enti Locali ha preparato il dossier che contiene anche la mappa della nuova distribuzione dei seggi in virtù della riforma che riduce da 90 a 70 i deputati regionali. Si voterà il 29 Ottobre 2017. Rimane in vigore il listino di sette nomi collegato al candidato presidente e che assegnerà ora 7 seggi come premio di maggioranza.
A Palermo si eleggeranno 16 deputati, 4 in meno di quanto è stato fatto fino al 2012. Anche a Catania quattro deputati in meno: 13 invece di 17. A Messina si eleggeranno 8 deputati invece di 11, a Trapani 5 invece di 7. Poi ci sono Agrigento che scende da 7 a 6, Caltanissetta da 4 a 3, Enna da 3 a 2, Ragusa da 5 a 4, Siracusa da 6 a 5.
Attraverso le liste provinciali verranno eletti sessantadue deputati, altri sette saranno il premio di maggioranza assegnato al futuro presidente attingendo dal listino e l’ultimo onorevole sarà il primo dei candidati presidente sconfitto.
Chi vuole candidarsi e riveste una carica per cui c'è l'ineleggibilità deve farlo entro il primo Maggio È il caso di sindaci, assessori, dirigenti regionali, direttori di Asp e ospedali, prefetti, vertici delle forze armate, e varie altre categorie.
Va detto che tutti questi termini si applicano in questo modo, perchè a meno di sorprese questa sarà la prima volta da quando nel 2001 è stata introdotta l’elezione diretta che un presidente arriva a scadenza naturale senza dimettersi prima. Altre date: il decreto di convocazione dei comizi verrà pubblicato il 14 settembre. Dal 18 marzo tutte le nomine fatte dal governo saranno poi revocabili dal futuro presidente nei successivi tre mesi dalla sua elezione.