Lavori non fatti a regola d'arte e danni subiti dal Comune di Erice e quantificati da un consulente in circa 370 mila euro. Sono questi i motivi che hanno spinto il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida e l'assessore Angelo Catalano, a denunciare la Telecom alla Procura della Repubblica, per quanto accaduto sulle strade del territorio comunale con i lavori di posa della fibra ottica per la "Banda Ultra larga". Il Comune già la scorsa estate aveva fatto presente a Telecom che stava subendo danni e anche l'interruzione del pubblico servizio, accuse che Telecom aveva rispedito al mittente dicendo di eseguire i lavori nel rispetto della normativa. In alcune strade al posto dell'asfalto è stato messo il cemento, ad Erice vetta è stato divelto il basolato che non è stato ripristinato, sono stati abbattuti o rimossi dossi che non sono stati ricollocati sono, solo alcuni dei danni elencati dall'assessore Catalano, e che l'amministrazione avrebbe documentato fotograficamente.
"In conseguenza dei mancati ripristini stradali a regola d’arte, peraltro in violazione al capitolato d’oneri e corretta esecuzione dei lavori, la ditta esecutrice avrebbe determinato “evidente danno e frode anche per la stazione committente e cioè la stessa Telecom, ed a cascata per il trasparente impiego di fondi comunitari dedicati. Pensiamo – affermano i due amministratori ericini - che il fenomeno sia diffuso e probabilmente sottintende connivenze a livelli diversi, il tutto in danno all’interesse pubblico, nel nostro caso specificatamente alla tenuta della manutenzione stradale che diversamente grava sulle tasse dei cittadini". La Telecom alle accuse del Comune risponde ribandendo di aver fatto tutto secondo quanto richiesto e che provvederà ad una verifica assieme alla ditta che ha svolto il lavoro.