Il giudice monocratico Matteo Giacalone ha condannato a 8 mesi di reclusione, come chiesto dal pm Ignazia Uttoveggio, il 43enne marsalese Giacomo Di Girolamo, processato per distruzione e occultamento di scritture contabili. I fatti contestati a Di Girolamo sono relativi agli anni dal 2009 al 2011 e sono venuti fuori nel corso delle indagini condotte dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura poi sfociata nel processo, tutt’ora in corso, per una serie di presunti casi di truffa e appropriazione indebita in danno di diversi clienti della Banca Mediolanum relativi periodo compreso tra il 2003 e il 2011. Davanti al gup Parrinello, l’avvocato difensore Ignazio Bilardello aveva chiesto l’archiviazione del procedimento in quanto, a suo giudizio, il fatto non costituiva reato.
Si sarebbe trattato, secondo la difesa, di un illecito di natura amministrativa e non penale. In pratica, ha sostenuto il legale, Di Girolamo non avrebbe nascosto o distrutto i registri contabili, ma piuttosto non li avrebbe redatti affatto. Adesso, il legale si prepara a proporre appello alla sentenza. La condanna si aggiunge, intanto, a quella subita (un anno di carcere), a fine gennaio, per appropriazione indebita in danno di una famiglia di Pantelleria che gli aveva affidato circa 8 mila euro.