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08/03/2017 09:00:00

Processo a Don Librizzi, il suo difensore:"Non c'è stata violenza né reato di concussione"

Si avvia alle battute conclusive il processo di secondo grado davanti alla Corte d'Appello di Palermo dell'ex direttore della Caritas di Trapani, Don Sergio Librizzi. Il prelato è stata una delle persone più influenti nella gestione dei migranti in provincia di Trapani e proprio per questo suo ruolo, secondo i giudici che lo hanno condannato nell'ottobre del 2015 a nove anni di carcere per concussione e violenza sessuale, aveva approfittato della sua posizione di potere. Librizzi condannato dalla sentenza emessa dal giudice Antonio Cavasino è stato interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici e condannato a risarcire i danni alle parti civili: Comune di Trapani; Associazione Studi Giuridici Sull'immigrazione; Obiettivo Legalità; Codici Onlus e Codici Sicilia. In base alle dichiarazioni delle vittime e alle intercettazioni effettuate sulla sua auto fu accusato di abusare della sua posizione di componente della Commissione territoriale per i richiedenti asilo politico di avere chiesto e ottenuto da alcuni migranti prestazioni sessuali “utili” per agevolarli nell’iter per il riconoscimento della protezione internazionale. Accuse che il suo avvocato difensore Donatella Buscaino ha sempre respinto, affermando che i rapporti sessuali fra i migranti e il sacerdote sarebbero stati consenzienti. Il legale di Librizzi ha detto insomma che non c’è stato alcun caso di violenza sessuale e la stessa accusa di concussione va riqualificata in un reato di induzione che comporta una sostanziale riduzione della pena. La prossima udienza con le repliche e la sentenza è stata fissata per il sette aprile.