Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra allo stadio di Locri i familiari delle vittime innocenti delle mafie nell’ambito della XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata da Libera. All’ingresso nel capannone allestito al centro dello stadio il presidente della Repubblica è stato accolto da lunghi applausi. Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica Sergio, è una delle vittime di mafia il cui nome è stato letto dai familiari delle vittime innocenti di mafia nel corso dell’incontro. Nell’elenco «ci sono anche donne e bambini, i mafiosi non conoscono nè pietà nè umanità, non hanno alcun senso dell’onore e del coraggio, i sicari colpiscono con viltà persone inermi e disarmate. Le mafie non risparmiano nessuno: colpiscono chiunque diventi ostacoli al raggiungimento dei loro obiettivi, denari potere e impunità. La lotta ala mafia riguarda tutti», dice il capo dello Stato.
La mafia - aggiunge - «è ancora forte, è ancora presente. Controlla attività economiche, legali e illegali, tenta di dominare su pezzi di territorio, cerca di arruolare in ogni ambiente. Bisogna azzerare le zone grigie, quelle della complicità, che sono il terreno di coltura di tante trame corruttive».
«Questa Chiesa e tutte le Chiese di Calabria condividono la sofferenza dei tanti familiari delle vittime delle mafie. Sono vicine a Lei, signor Presidente, e alla sua personale sofferenza per la perdita del fratello Piersanti, vittima anch’egli dell’arroganza criminale», dice il vescovo della Diocesi Locri-Gerace, Francesco Oliva, accogliendo il presidente della Repubblica. «L’esperienza di vita sua - aggiunge il vescovo Oliva - e di tutti i familiari delle vittime di mafie unitamente al modo di accogliere il dolore sono per tutti una testimonianza preziosa che ci fa guardare la vita con più determinazione, fiducia e speranza».
«Questa terra - dice ancora mons. Oliva - guarda avanti e vuole lasciare alle spalle un passato triste d’ingiustizie, macchiato dal sangue versato da faide che hanno seminato morte e disperazione. Non vogliamo più morti e sangue innocente! La nostra terra nutre il sogno di divenire terra di speranza e luogo di bellezza e sa di doversi impegnare nel purificare se stessa da ogni deriva mafiosa».
L’esponente di Libera, Debora Cartisano, rappresentante provinciale delle vittime di mafia, nel dare il benvenuto nella Locride a Mattarella ha affermato: «La sua presenza porta luce sulle tante storie che ancora chiedono verità e giustizia. Tanti di noi l’aspettano. Ci auguriamo che lei - ha concluso - possa essere portavoce di questa nostra domanda di verità e giustizia, lei come uno di noi»