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21/03/2017 06:00:00

Pantelleria, come è andata la protesta degli studenti contro l'isolamento

Si è conclusa con un corteo cittadino, la rivoluzione gentile organizzata dagli studenti dell’Istituto Vincenzo Almanza di Pantelleria. Più di 300 ragazzi hanno partecipato alla manifestazione, avvenuta dopo quattro giorni di autogestione.

Tutto nasce perché siamo stanchi di stare in silenzio- afferma Giacomo Belvisi, rappresentante dell’Istituto- ci siamo sentiti presi in giro dalle Istituzioni.La protesta è la conseguenza di numerose segnalazioni causate dall’inedeguatezza della nostra scuola, dato che non abbiamo un posto dove riunirci per le assemblee d’stituto o per organizzare un cineforum.La nostra scuola è un ex albergo, con corridoi strettissimi e la struttura, in generale, non è adatta alle nostre esigenze. Ci sono professori che viaggiano da Trapani e spesso si assentano. Per quanto riguarda la palestra, che dovrebbe essere il luogo adatto a riunirci, si trova nel seminterrato ed è chiusa dal 2009 per colpa di piccoli lavori di manutenzione. Noi, 273 studenti panteschi non possiamo più rimanere in silenzio. Da qui nasce la nostra protesta che si estende a tutte le problematiche dell’Isola, dal parco nazionale ai prezzi troppo alti di benzina e cibo,fino ad arrivare al turismo che non è gestito da gente del territorio. La nostra è una rivoluzione gentile perché vogliamo far sentire i nostri diritti senza utilizzare la violenza o la forza. gentile perché parte da noi, silenziosamente, senza offendere nessuno”

Il locale del seminterrato di cui parla lo studente era stato destinato dal MIUR a Centro risorse contro la dispersione scolastica, è stato finanziato ai tempi con i fondi europei di sviluppo regionale per un ammontare complessivo , in anni diversi, di oltre 100.000 euro e che la Provincia Regionale di Trapani aveva reso fruibile dal punto di vista strutturale, grazie a significativi interventi successivi di manutenzione straordinaria. Dal 2009 non può però essere utilizzato, perché necessita di alcuni lavori di manutenzione.

Noi alunni - scrive Giacomo Belvisi in una lettera destinata all’assessore alla formazione del governo Crocetta Bruno Marziano - non possiamo incontrarci liberamente il pomeriggio, non possiamo svolgere l’educazione fisica (relegata alla teoria o al ping pong sui banchi di scuola), non possiamo fare assemblee d’istituto né cineforum né feste o giornate dello sport. Sempre costretti ad elemosinare locali a destra e manca, alla Parrocchia, al Comune, ad associazioni private e di volontariato, e siamo costantemente visti come un peso per la collettività locale.Nessuno si occupa veramente di noi !!”

Il senso del corteo è stato quello di far sentire un’unica voce rispetto i problemi che i cittadini sono costretti ad affrontare nell’Isola. Il corteo partito dalla scuola superiore V.Almanza si è spostato sino all’ospedale B.Nagar, dove hanno preso parola alcune future mamme dell’isola per porre la loro attenzione riguardo la situazione del punto nascite locale: ad oggi risulta essere sospeso e le gestanti pantesche sono costrette a spostarsi sulla terraferma per mettere al mondo il proprio figlio. A fine corteo gli studenti simbolicamente hanno occupato l’aula consiliare del comune, dove hanno incontrato l’assessore Graziella Pavia.

Durante i giorni di autogestione i ragazzi hanno organizzato degli incontri in cui potersi confrontare sui principali problemi dell’Isola, invitando anche esperti di marketing,turismo, ma anche volontari della Croce Rossa per affrontare problemi riguardanti il sociale.