L'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani è stata chiamata ancora una volta a difendersi davanti ai giudici per due nuovi casi di presunta malasanità. Stavolta a chiamare in giudizio l'ASP è un cittadino trapanese che due anni fa è stato ricoverato e al Sant'Antonio Abate dove è stato operato. L'uomo ha denunciato di aver subito dei danni a seguito dell'intervento per cui chiede un risarcimento di 120 mila euro oltre le spese legali e processuali e gli interessi. Per questo procedimento il direttore Fabrizio De Nicola ha deciso di difendersi, ritenendo eccessiva la richiesta e dando l'incarico ad un legale di fiducia del foro di Palermo.
L'altra citazione riguarda gli eredi di un paziente, ricoverato anch'egli al Sant'Antonio che però nel corso dell'iter burocratico è deceduto. In questo secondo caso, i familiari hanno chiamato in giudizio l'ASP perché il loro congiunto mentre veniva trasportato da un reparto ad un altro cadde dalla barella per presunta negligenza del personale addetto a tale servizio. In questo caso l’amministrazione sanitaria aveva chiamato in causa la compagnia assicurativa, proponendo circa 5 mila euro agli eredi del paziente, che hanno respinto la proposta citando in giudizio sia l’Azienda sanitaria che la stessa compagnia assicurativa. Il Tribunale di Trapani intanto ha nominato un consulente tecnico per la stesura di una relazione ad hoc sui danni subiti dal paziente a causa della caduta.