Antonio D'Alì questa mattina a Trapani ha presentato, nella gremita sala conferenze dell'hotel Baia dei Mulini, la sua candidatura a Sindaco di Trapani. La candidatura è sostenuta, caso unico in Italia, dal Partito Socialista Italiano di Nino Oddo. A sua volta Forza Italia si impegna a far votare ad Erice il candidato sindaco dei socialisti, Luigi Nacci.
L'obiettivo di D'Alì è quello di dare vita alla "Grande città", cioè mettere insieme i Comuni di Trapani, Erice, Paceco, Valderice per "creare un grande Comune di 130.000 abitanti - dice D'Alì - e poter realizzare le infrastrutture di cui abbiamo bisogno". D'Alì, nel suo lungo intervento non ha mai citato il suo ex amico, e oggi sfidante, Mimmo Fazio, anzi, si è attribuito tutti i meriti: dall'arrivo dell'America's Cup a Trapani nell'ormai lontano 2005 ("Per me doveva essere un punto di partenza, per alcuni è stato invece solo un punto d'arrivo) fino alla rinascita dell'aeroporto di Trapani - Birgi.
Nino Oddo, invece, che si professa "progressista", ha invitato tutti "a superare lo schema destra - sinistra" e a "lavorare insieme per il territorio". "Due sindaci. Un unico sogno - ha detto Oddo nel suo intervento -.Per un grande territorio. Un progetto al quale chiedo di contribuire alle forze disponibili a rompere gli steccati. Siano essi socialdemocratici, repubblicani, uomini e donne, forze sociali, ofini professionali". E poi ha chiuso con un "mussoliniano" "Me ne frego!": "Tutti insieme per restituire la voglia di sognare alle gente. E se per ridare speranza nel futuro debbo scontentare qualche piccolo dirigente locale di qualche partito, ebbene me ne frego!". In sala avranno gradito.