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07/04/2017 20:20:00

Sanità in Sicilia, Di Vita replica a Gucciardi

La deputata Giulia Di Vita replica all'assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi, che, intervistato da Tp24.it, aveva dichiarato: "All’onorevole Di Vita dico che noi non abbiamo nessuna azienda sanitaria in deficit anche perché io stesso ho emesso un decreto per l’ efficientamento delle ASP in linea con la legge di stabilità. E’ falso quando si dice che ci sono azienda sanitarie in Sicilia in deficit". Ecco la replica di Di Vita: 

"Mi fa molto sorridere che l'assessore Gucciardi continui a giocare con le parole per camuffare il vero stato delle Aziende ospedaliere siciliane". La deputata siciliana Giulia Di Vita commenta così le affermazioni dell'assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, che le ha risposto a mezzo stampa accusandola di dire il falso quando dichiara che ci sono aziende in deficit.
"Il deficit strutturale delle 6 aziende sanitarie è stato certificato dallo stesso assessore Gucciardi quando ha firmato il decreto assessoriale del 13 settembre 2016, oggi dall'intervista all'assessore si scopre addirittura che il piano di rientro interessa non solo gli Ospedali, ma anche le Asp" aggiunge la deputata. "Con quale coraggio continua a parlare di realtà sanitarie sane? Il lavoro di un assessore non è solo quello di emanare decreti per chiedere alle aziende i piani di rientro ma è anche, e soprattutto, quello di vigilanza e controllo".
Nell'interrogazione presentata al Ministero da Di Vita sono state chieste notizie sullo stato dei piani visto che dovevano agire nel triennio 2016-2018 e a oggi non si sa neanche se l'assessore ha contezza di quanto scritto dalle Aziende. "Chi si è preso la responsabilità di dire che sono piani coerenti e realizzabili? Sarebbe molto triste verificare che dove non arriva l'occhio vigile di un assessore, arrivi quello della Corte dei Conti. La verità è che nei palazzi regionali si respira aria di elezioni e al momento il messaggio che deve passare è la bufala delle 9400 assunzioni. Sarebbe giusto correggere il tiro e dire che sono meno di cinquemila e che dopo le stabilizzazioni previste dalla norma i posti in concorso non arriveranno neanche a mille".