Come abbiamo raccontato ieri sulle pagine di Tp24, anche oggi e fino a venerdì, a Marsala continua lo sciopero degli avvocati della Camera Penale (potete leggere qui). Non ci stanno gli avvocati a vedere portare avanti in parlamento una riforma, già passata al senato con la fiducia, che credono possa far crollare il sistema giudiziario italiano e, cosa ancora più grave, colpire la dignità e la libertà dei cittadini.
I motivi, come ha spiegato ieri il presidente della Camera Penale Giacomo Frazzitta, che hanno portato all’astensione dalle udienze, riguardano la riforma contenuta nel ddl della giustizia e in particolare tre aspetti primari del processo: il prolungamento della prescrizione, l’estensione del processo a distanza e l’inammissibilità dell’appello decisa da una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione.
Per quel che riguarda il punto sulla rivisitazione della prescrizione. La riforma prevede una sospensione di 18 mesi della stessa dopo la sentenza di primo grado e ancora altri 18 mesi dopo la condanna dell’appello. A questo punto tra la prescrizione, la sospensione, la prescrizione dell’appello e l’altra sospensione, si potrà restare sotto l’attenzione della giustizia per più di dieci anni. Dieci a seconda del reato, perché per alcuni, come la rapina, il furto e la corruzione, per cui sono state elevate le pene, facendo scattare nuovi livelli di prescrizione, si potrà arrivare anche fino a ventitre anni, per cui ogni cittadino potrà essere soggetto alla giustizia per tutto questo tempo.
"Fatto gravissimo che fa venire meno le garanzia dei cittadini e che blocca la vita delle persone, - afferma Frazzitta - e dei giovani che non possono presentare autocertificazione per i concorsi, ad esempio. Questo, in riferimento all’imputato, ma vale anche per le persone offese che, in un Paese civile e democratico devono avere la certezza della giustizia e procedimenti penali che abbiano una ragionevole durata".
Sulla prescrizione, uno dei consiglieri del direttivo della Camera Maurizio D’Amico, ha espresso un suo parere condiviso dai colleghi: “Sulla prescrizione il problema fondamentale è del pensiero giuridico in sé. La prescrizione è ragionevole: uno, perché attiene al fatto che la persona non è sempre la stessa, e non lo è rispetto a quando ha commesso un reato, e la prescrizione dunque prende atto di questa circostanza e poi, c’è un problema processuale che riguarda l’accertamento del reato, cosa che il codice di procedura prevede e che con questa riforma è inconciliabile. Prolungare la prescrizione - conclude D'Amico - è molto grave e significa trasferire il governo degli uomini al potere giudiziario".
Altra presa di posizione degli avvocati riguarda l’estensione del processo a distanza ad un numero elevato di procedimenti con detenuti, che rappresenta, - dicono i penalisti -, una evidente violazione dei principi costituzionali del contraddittorio e della immediatezza, e della presunzioni di innocenza, senza contare il fatto che il termine di un anno previsto per l’entrata in vigore di questa norma, per consentire l’adeguamento degli impianti tecnici e strutturali che consentano la piena operatività evidenzia come la norma sia contraria ad ogni criterio di economicità e risparmio.
E sull’inammissibilità delle impugnazioni è stato detto che costituisce un vero e proprio attentato al diritto dell’imputato di appellare le sentenze che ritenga a lui sfavorevoli e certifica – affermano i penalisti marsalesi – che ormai i giudici sono i “veri” legislatori italiani.
“La riforma della giustizia, - ha detto in chiusura Giacomo Frazzitta -, non solo non piace a noi avvocati penalisti ma anche alla stessa ANM (Associazione Nazionale Magistrati ) con cui di solito abbiamo ben poche cose in comune", e l'altro consigliere, Francesco Moceri a quel punto ha letto una nota inviata dall’associazione dei magistrati che afferma: “Molte delle norme approvate non solo non risolveranno i problemi della giustizia e la velocizzazione dei processi, ma sono destinati a creare un blocco negli uffici giudiziari, rallentando il lavoro delle procure fino a bloccarlo e a portarlo al collasso”.
Alla fine della conferenza stampa, Frazzitta ha parlato anche del buon rapporto e del dialogo instaurato sia con la Presidenza del Tribunale che con la Procura e ha focalizzato l’attenzione in particolare sulla necessità di trasferirsi nel nuovo Palazzo di Giustizia, portando come esempio i problemi e i disagi che quotidianamente si vivono nell’Aula "B" delle udienze, che ritiene inagibile e pericolosa per tutti, motivo per cui, spesso, si ritrova a sollecitare la Presidente del Tribunale affinchè si possano accelerare i tempi per il trasferimento.
Infine, ha ricordato l'appuntamento con il "II Seminario di Criminologia", organizzato dalla Camera Penale di Marsala, che si terrà il 28 e 29 aprile al Complesso Monumentale San Pietro, e che vedrà la partecipazione, tra gli altri, della Giornalista Chiara Cazzaniga di Rai Tre, Luciano Garofano Ex comandante del R.I.S. di Parma e Raffaele Sollecito.