I pm della Dda hanno chiesto la condanna degli assassini di Salvatore Lombardo, ucciso con due fucilate, a Partanna, davanti il bar “Smart Cafè”, in via XV Gennaio, il 21 maggio 2009.
I killer, pentitisi dopo il loro arresto, sono Nicolò Nicolosi, 45 anni, di Vita, e Attilio Fogazza, anch’egli 45 anni, di Gibellina. A sparare sarebbe stato il primo, mentre il secondo sarebbe stato alla guida dell’auto con cui fu raggiunta la vittima. Adesso, la Dda ha chiesto la condanna di Nicolosi a 12 anni e 8 mesi di carcere, mentre per Fogazza sono stati invocati 12 anni.
Richieste di pena, in fondo, non durissime dovute allo “sconto” di un terzo previsto dal rito abbreviato e al contributo fornito alle indagini dai due imputati collaborando con la giustizia. Lombardo sarebbe stato punito con la morte, pare, per il furto di un furgone carico di merce del supermercato Despar, di cui, all’epoca, sarebbe stato gestore “di fatto” il presunto boss mafioso di Partanna Giovanni Domenico Scimonelli, 49 anni, attualmente sotto processo, come “mandante”, davanti la Corte d’assise di Trapani. Fogazza e Nicolosi sono processati con rito abbreviato davanti al gup di Palermo Gigi Omar Modica, che lo scorso 12 gennaio ha rinviato a giudizio Scimonelli.
Dopo anni nei quali non si era riusciti a capire chi e perché avesse ucciso il Lombardo, nell’autunno 2015, polizia e carabinieri hanno individuato il possibile movente e i presunti responsabili nell’ambito delle indagini coordinate dalla Dda per la cattura del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.