Non aveva, a quanto pare, il denaro per pagare la bolletta della luce. E per questo si è “agganciato”, per diversi anni (giugno 2008 all’ottobre 2015), alla linea dell’Enel. Scoperto, però, è finito sotto processo, con conseguente condanna sei mesi di reclusione e 120 euro di multa.
Protagonista della vicenda è il 48enne marsalese Gaspare Scaturro, abitante in contrada San Giuseppe Tafalia, processato davanti al giudice monocratico Iole Morica. A difendere Scaturro è stato l’avvocato Diego Tranchida, che ne aveva chiesto l’assoluzione, o in subordine il minimo della pena, giustificando il fatto contestato con lo “stato di necessità”. Il giudice Moricca, però, ha condannato l’imputato a una pena (seppur sospesa) superiore a quella invocata dallo stesso pubblico ministero Maria Rita Signorato: 5 mesi e 10 giorni e 200 euro di multa.