La repressione da sola non puo’ bastare. Lo diciamo anche contro chi ha idee diverse e cioe’ una parte della magistratura. Fondamentale e’ la prevenzione, le indagini sono importanti ma scoprono una parte marginale dei fatti”. Lo afferma al Corriere della Sera, Raffaele Cantone, sul suo libro “La corruzione spuzza”.
Sul fatto che nel libro si contesta il fatto che la situazione sia peggiorata dai tempi di Tangentopoli, Cantone osserva: “Ma certo, e’ un’idea sfascista fondata sul nulla. Tangentopoli ha fatto emergere vicende che non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle attuali. Adesso la corruzione non e’ meno pericolosa, ma davvero vogliamo credere che la maxitangente Enimont sia uguale alle “mazzette” versate per gli appalti del Campidoglio o per il G8?”. Su quale sia la differenza, Cantone spiega: “E’ cambiato il rapporto con la politica: prima la politica era il fine dell’attivita’ corruttiva, adesso e’ il mezzo e viene utilizzata da gruppi di potere a fine corruttivo. E’ una cosa gravissima, perche’ vuol dire che i corruttori sono in grado di tenere sotto controllo i politici e questo provoca danni enormi. Pensiamo a quanto e’ stato scoperto con l’inchiesta su Mafia Capitale: politici allevati sul modello dei polli in batteria per essere messi nei posti giusti a garantire gli interessi di pochi. E non e’ l’unico caso”. “L’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti – aggiunge – ha causato numerose distorsioni”.