Teresa Ragusa, 43 anni, palermitana d’origine, ma residente a Marsala, dove lavora come infermiera professionale del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale “Paolo Borsellino”, è stata assolta dal gup Francesco Parrinello dall’accusa di “falso materiale per induzione”.
Il pm Anna Sessa aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione. La vicenda è quella relativa ai due mesi di aspettativa senza stipendio “per gravi motivi familiari” chiesti dall’infermiera, che poi, però, ne approfittò per andare in vacanza con la famiglia a Santo Domingo per sei settimane.
L’aspettativa era stata ottenuta per il periodo compreso tra l’1 dicembre 2015 e il 31 gennaio 2016. L’infermiera motivò la richiesta con un’istanza in cui attestava che si era venuta a creare una “situazione di disagio” a casa dei suoi genitori “che vivono soli a Palermo”. Aggiungendo che “si tratta di persone anziane con problemi di salute”. E per questo era necessaria la sua assistenza.
A difendere la Ragusa è stato l’avvocato Stefano Pellegrino, che aveva chiesto l’assoluzione, evidenziando che durante i due mesi di assenza dal lavoro l’infermiera non ha percepito stipendio, né avanzamento di anzianità. E adesso, il giudice Parrinello ha accolto la tesi difensiva. “Peraltro - commenta l’avvocato Pellegrino - è stato provato che, contrariamente a quanto affermato dalla dirigenza medica ed amministrativa dell’Asp (costituitasi parte civile, ndr), non erano state pregiudicate con l’assenza dal lavoro le esigenze e l’organizzazione dei servizi aziendali sanitari. Inoltre, sono stati provati documentalmente i gravi motivi di famiglia e di malattia dei genitori della Ragusa che avevano giustificato la richiesta di aspettativa”.