i è svolto il 22 aprile scorso a Mazara del Vallo il corso ECM, Il “Paziente Ramadan”: un fenotipo emergente nella realtà diabetologica, che ha visto la partecipazione di diabetologi e MMG dell’ASP di Trapani.
Il corso è stato progettato e organizzato dall’UOC di Endocrinologia, Diabetologia e malattie del Ricambio, del P.O. Paolo Borsellino di Marsala, nella persona della Dr Maria Antonietta Scarpitta, in collaborazione con la Dr Natalia Visalli, UOC Diabetologia e Dietologia - P.O. Santo Spirito Roma, con il patrocinio nazionale dell’AMD (Associazione Medici Diabetologi) e la collaborazione della Scuola Permanente di Formazione Continua AMD.
A completare il board scientifico il Prof. Gregorio Caimi, dell’Università di Palermo, il la Drssa Francesca Novara, Diabetologa, Trapani, il Dr Giuseppe Giordano, Diabetologo, Mazara del Vallo, il Dr Antonino Lo Presti, Diabetologo, Marsala.
L’apertura dei lavori, da parte dei Dr Giacomo Angileri e Filippo Maggio, ha sottolineato l’importanza dell’argomento per la gestione di una patologia cronica così diffusa anche nella comunità islamica, presente in maniera molto rappresentativa nel territorio dell’intera ASP Trapani e in particolare nella città di Mazara del Vallo scelta per questo come sede di svolgimento del corso.
La religione musulmana non obbliga i pazienti diabetici a rispettare norme fortemente vincolanti, quali il digiuno, molti però, lo scelgono spontaneamente esponendosi agli squilibri metabolici e idroelettrolitici correlati alla prolungata astensione dal cibo e dall’assunzione di liquidi.
Il Piano Nazionale del Diabete, nell’obiettivo 4, rivolto alle disuguaglianze sociali, fragilità e/o vulnerabilità, pone come obiettivo specifico la promozione dell’empowerment del paziente nel proprio contesto sociale; attraverso impiego appropriato dei mediatori culturali al fine di superare le barriere culturali e linguistiche; con formazione specifica rivolta ai team diabetologici che siano in grado di realizzare percorsi di educazione terapeutica pertinente rivolta ai pazienti e alle loro famiglie.
Da qui l’esigenza di accrescere la formazione transculturale degli operatori sanitari, in modo che diventi parte del loro background, che siano in grado di fronteggiare attraverso l’autocontrollo strutturato e adeguati schemi terapeutici, un periodo di digiuno prolungato e ripetuto nel tempo senza incorrere nelle complicanze ad esso connesse, e di fornire strumenti conoscitivi relativi alle culture “altre” presenti nel territorio, insieme con metodologie operative di supporto al fine di garantire una corretta educazione interculturale.
Tale iniziativa rappresenta il punto di partenza di un processo di sensibilizzazione e di rete diabetologi-MMG rivolta all’intero territorio regionale per una migliore accoglienza della popolazione immigrata.