Continua ad Agrigento il processo sui furbetti della legge 104, la vicenda dei falsi invalidi che ha visto coinvolti a vario titolo professionisti, insegnanti pubblici funzionari, medici, ed altri. Quindici gli imputati che hanno chiesto il patteggiamento. Si tratta di pazienti e parenti di pazienti che avrebbero corrotto i medici in cambio di un falso certificato che serviva ad ottenere i benefici previsti dalla legge 104. Nove, invece, le richieste di giudizio abbreviato. Si torna in aula il prossimo 26 maggio.
Il pm Andrea Maggioni ha comunicato una lista di quindici imputati “con cui è in corso di definizione una trattativa per patteggiare la pena”. Ecco l’elenco: Almerinda Petrino, 43 anni, di Favara; Calogero Fanara, 46 anni, di Favara; Maria Russello, 45 anni, di Favara; Germana Panepinto, 41 anni, di Cammarata; Carolinda Lodato, 69 anni, di Santo Stefano; Giuseppa Barragato, 42 anni, di Palma; Salvatore Fiaccabrino, 48 anni, di Palma; Vito Rallo, 50 anni, di Palma; Calogera Nicotra, 44 anni, di Favara; Antonio Morello Baganella, 46 anni, di Favara; Carmela Signorino Gelo, 68 anni, di Favara; Vincenzo Gaziano, 64 anni, di Agrigento; Carmelo Curaba, 68 anni, di Raffadali; Giuseppa Zambito, 76 anni, di Montallegro; e Dario Bosco, 42 anni, di Favara. Tutti gli imputati che chiedono di definire la propria posizione con il patteggiamento sono dei pazienti che avrebbero corrotto i medici in cambio di un falso certificato che serviva a ottenere i benefici previsti dalla legge 104.
In nove, invece, hanno chiesto il giudizio abbreviato. Si tratta di Antonino Cinà, 59 anni, medico otorino; Antonia Matina, 59 anni, di Favara, ortopedico; Giuseppe Cuffaro, 35 anni, di Raffadali, paziente accusato di avere corrotto i medici per ottenere un falso certificato; Mariella Traversa, 37 anni, di Raffadali, anche lei accusata di avere “pagato” un finto certificato; il marito Gerlando Di Lucia, 39 anni; Domenico Giglione, 48 anni, di Raffadali, presunto corruttore di medici come gli altri; la madre Eleonora Moscato, 82 anni, alla quale si contesta la stessa accusa; Patrizia Ibba, 39 anni, di Raffadali, e il fratello Roberto di 42 anni; accusati pure di avere corrotto dei medici per un falso certificato.