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11/05/2017 06:00:00

Pochi giorni e poi il Palermo cambia padrone. Antonio Schio svela il primo Zamparini

  A Palermo l'era Zamparini si è conclusa dopo 17 anni. Come ovvio che sia nemmeno stavolta non sono mancate le polemiche per la preannunciata retrocessione in B della squadra e per le modalità con cui si sono detti addio il vulcanico Patron e la gente di Palermo a fine di questo febbraio. Infatti tra pochi giorni ci sarà, a meno di clamorosi colpi di scena dell'ultimo minuto, il tanto atteso e sospirato trapasso societario. Il passaggio di testimone a Paul Baccaglini in molti lo ritengono cosa fatta. Ma nella frangia più accesa dei tifosi c'è più di un sottile velo di scetticismo. Tra quelli che il Palermo Calcio lo vivono quotidianamente, c'è chi è arrivato a puntare il dito sulla mancata trasparenza che ha caratterizzato il cambio di presidenza.

Ci siamo voluti fare raccontare da uno cui Zamparini lo conosce davvero bene tutte le curiosità che tracciano il vero profilo di "Zampa".

E chi meglio di Antonio Schio, ex giocatore del Marsala anni '80 con 57 presenze sul groppone, poteva svelare alcuni retroscena di un proprietario prima amato e poi odiato dai palermitani?

Una formale chiacchierata (nulla più) durante il quale, approfittando della competenza dell'interlocutore, si sono potuti sviscerare alcuni temi a 360° e non solo a tinte del tutto rosanero.....

Schio, come è giusto sottolineare, sotto la presidenza Zamparini ha ricoperto il ruolo di responsabile dell'area tecnica. Per esattezza, un rapporto di collaborazione col club di Viale del Fante andato avanti per dieci lunghi anni (dal 1998 al 2008, ndr), condividendo con l'imprenditore friulano tante soddisfazioni. Qui di seguito le domande che gli abbiamo rivolto.

Antonio Schio, essendo stato alle dipendenze del Palermo targato Zamparini, come ricorda il suo presidente in quella determinata fase storica?

E'stato un bel periodo. Zamparini rilevò il 21 luglio del 2002 da Franco Sensi il pacchetto di maggioranza del Palermo (per una cifra consistente vicina ai 15 milioni di euro). E'stato un momento positivo il suo insediamento a Palermo. Già nel 2004 arrivò la promozione in Serie A che portò tanto entusiasmo nel nostro capoluogo di regione. Gente come Pastore, Cavani, Dybala, Barzagli, Corini, Belotti e Toni sono stati scoperti e lanciati dalla società rosanero nell'Olimpo del grande calcio. E' chiaro che per risanare i bilanci piuttosto onerosi i responsabili dell'area tecnica del Palermo avevano un unico scopo: attuare una politica di onerosi cessioni e di queste farne plusvalenze.

Parlando ancora con Schio vengono spontanee alcune domande di rito. In una di queste domandiamo:

Ci sono stati errori in tutti questi anni nella "gestione Zamparini"? Se si, in quale direzione? L'industriale friulano si è affidato a gente poco preparata?

No, errori non ne sono stati commessi. Anzi a Zamparini bisogna dargli il merito di aver portato il Palermo in Europa League e quindi nel grande calcio europeo. Ha fatto sognare il Palermo e i palermitani. La gente dovrebbe considerare anche prima dell'arrivo di Zamparini il sodalizio rosanero non viveva stagioni esaltanti. Le aquile rosanero stavano sistematicamente in Serie B da più campionati, facendo fatica a gustare quel calcio di prim'ordine che in precedenza le vedevano protagoniste di sfide memorabili con grossi club nella massima serie.

E'chiaro che il lavoro di diesse a Palermo per Antonio Schio è stato molto gratificante ed impegnativo. Il diesse è sempre quello che deve mediare tra esigenze dell'allenatore e finanze della società. E'la figura che si assume la responsabilità tecnica della squadra in sintonia con il giudizio del trainer.

Gli aneddoti curiosi con Zamparini in prima linea si sprecano. Ma il ricordo del fantasista argentino Javier Pastore è rimasto impresso nella mente di M.Z..

Il giovane sudamericano arrivò in ritiro estivo in montagna direttamente dall'aeroporto. Le prime impressioni sul ragazzo all'opera col pallone da parte di Zamparini furono ottime. Per accontentare i tifosi lo staff tecnico lo testò subito. Cinque minuti potevano bastare per capire di che pasta fosse fatto. "El Flaco" anche se scombussolato dal volo internazionale fece una giocata straordinaria in amichevole: stop e tunnel in serie a più difensori avversari. Patron Zamparini già subito capì dall'alto della sua competenza calcistica che questo ragazzo argentino poteva fare tanta strada. Le telefonate poi con la madre del giocatore, atterrita dall'idea che il figlio vivesse in un Paese così lontano da casa, erano interminabili.

La madre era preoccupata dall'ambiente poco conosciuto e non famoso. Certo convincere il suo procuratore e la mamma non è stato facile. Palermo non poteva essere la capitale argentina Buenos Aires, però col calore dei tifosi, la giusta sintonia coi compagni potevano essere positivi per la crescita del ragazzo. La carriera di Pastore non sta a noi, certamente, elencarla.

Ecco Antonio, come mai l'uscita di scena dall'universo calcio? Come è facile immaginarsi saprai dei diversi direttori sportivi "sponsorizzati"....

Sono scelte di vita che si prendono. Io adesso vivo a Marsala e sto benissimo.

Lo capiamo. Certo. Quell'annata storica 1981/1982 vissuta a Marsala è rimasta nel cuore. Schio fu prelevato dal Padova in quello stesso anno dall'allora presidente azzurro Silvano Lombardo. Proprio in quella stagione il Marsala era impegnato a portare a termine la C2 con l'obiettivo della salvezza. Militava tra le fila azzurre il marsalese Pasquale Marino, ora allenatore del Frosinone, un centrocampista dai piedi buoni. E come non ricordare quell'idolo dei tifosi lilybetani che risponde al nome di Sergio Ferretti? La mezz'ala azzurra in quell'anno segnò otto reti importanti per la permanenza della squadra tra i professionisti.

Ma anche la stagione successiva fu importante per Schio. La riconferma di un grosso allenatore come Franco Viviani, il ritorno di Gaspare Umile in città sono ricordi che rimangono scolpiti negli occhi dell'ex calciatore veneto.

Certo che anche il cuore batte azzurro per il buon Antonio. Stiamo parlando sempre del Marsala. E così viene spontaneo formulare un'altra domanda che riguarda il calcio a Marsala:

Un famoso detto recita: "Il dente batte sempre dove la lingua duole". E questo potrebbe esserne il caso specifico. Appare assurdo non pensare che in questa città non si possa fare calcio a certo livelli. Da dove ripartire? E con chi?

Sono domande che in molti mi pongono. E'chiaro che in questi ultimi anni si sono fatti degli errori e quindi non programmando bene le stagioni i risultati sportivi sono venuti a mancare. Partendo da una buona società con persone facoltose si possono raggiungere categorie congeniali al blasone sportivo che nel passato ha avuto il Marsala.

E'una ricetta che noi giriamo alla città. Con questa intervista ci è stato permesso di rivivere momenti belli del "suo" Palermo e del "nostro" Marsala.

Riallacciandoci al tema più in voga del momento, quando torna in mente il Palermo Calcio e quello che rappresenta per la nostra Isola, pensiamo ai 59 allenatori che hanno ricevuto da M.Z. il benservito e gridano ancora vendetta. Ma il personaggio in ventinove anni di calcio ha visto "tanto cotto e tanto crudo" in un modo apparentemente bello, intrigante (non dimentichiamolo) e per certi versi, incomprensibile e cinico da far paura.

"Ciao Zampa, alla prossima Odissea.... Se Ulisse ritornerà, rivolgeremo pardon Zamparini!".

Antonio Li Causi-Emanuele Giacalone