Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Lecce Giovanni Gallo hanno arrestato la presidente della Associazione antiracket Salento, Maria Antonietta Gualtieri, leccese, di 62 anni, ritenuta responsabile di truffa aggravata, peculato e frode nella percezione di fondi pubblici destinati alle vittime del racket e dell'usura.
Ammonta ad oltre due milioni di euro la somma che sarebbe stata indebitamente percepita dal 2012. La somma dei due milioni di euro è stata assegnata all'Associazione antiracket Salento dall'Ufficio del Commissario straordinario antiracket istituito presso il Ministero dell'Interno. L'arresto rientra in un'operazione dei finanzieri che ha portato all'esecuzione di quattro misure cautelari, 3 in carcere e una ai domiciliari. E' stata notificata l'interdizione dei pubblici uffici a sette dipendenti dell'Associazione; 40 le persone indagate. Sequestrata la somma di due milioni indebitamente percepita.
La ricostruzione dei fatti ha evidenziato come, per percepire indebitamente i suddetti fondi, l'associazione, nel maggio 2012, avesse stipulato una convenzione con I'Ufficio del Commissario Antiracket presso il Ministero dell'lnterno e con le amministrazioni comunali di Lecce, Brindisi e Taranto per I'apertura di 3 sportelli antiracket dedicati all'assistenza alle vittime del racket e dell'usura e a favorire l'accesso ai finanziamenti previsti dal Fondo di Solidarieta'. Sportelli di fatto mai entrati in funzione. non operativi e costituiti all'unico fine di frodare i finanziamenti pubblici attraverso la fittizia rendicontazione di spese per il personale impiegato, fatture per operazioni inesistenti di acquisto di beni e servizi, spese per viaggi e trasferte in realta' mai fatte, falsa attestazione del raggiungimento degli obiettivi richiesti dal progetto in termini di assistenza ai nuovi utenti e numero di denunce raccolte. In dettaglio, l'associazione avrebbe stipulato contratti di collaborazione con dipendenti fittizi e professionisti compiacenti, emettendo false buste paga.