L’operazione antimafia Visir di due giorni fa ha avuto inizio anche dalla denuncia del presidente di LiberJato, Francesco Billeci. Lo abbiamo sentito per sapere qual è il suo stato d’animo a tre anni di distanza della sua denuncia: “Io ho fatto il mio dovere di cittadino, sono venuti a chiedermi il pizzo e ho detto no, dovrebbero fare tutti così, l’ho fatto qualche anno fa e finalmente c’è stata una svolta, credevo ad un certo punto che tutto sarebbe finito in un nulla di fatto e invece no. E’ una cosa fondamentale oggi per chi si batte ogni giorno contro la mafia”.
Sono queste le parole di Billeci, l’imprenditore e presidente dell’associazione antiracket e antiusura LiberJato di Partinico Borgetto che è stato protagonista nel 2014 di un tentativo di estorsione mafiosa ai danni della sua impresa la “Billeci Immobiliare Srl”, amministrata assieme al fratello. La Billeci si era aggiudicata l’appalto a Marsala per i lavori di riqualificazione della piazza Matteotti (porta Mazara) e in quell’occasione Michele Giacalone, tra i 14 fermati nell’operazione antimafia “Visir” di mercoledì scorso a Marsala, si era presentato dicendo che è abitudine prima di iniziare i lavori di chiedere il permesso.
Ed è così che racconta i fatti Billeci: “Giacalone ci ha chiesto, chiamando in disparte, me e mio fratello, di assumere degli operai di Marsala e di fare le forniture di materiale in alcuni impianti che ci avrebbe indicato. Faccio un grande plauso al R.O.S. e al Comando Provinciale di Carabinieri di Trapani per la brillante operazione – continua Billeci - che mira a rompere le radici della criminalità organizzata. Non ho avuto dubbi a denunciare l’episodio, e non ho avuto paura anche quando, dopo il primo tentativo di estorsione, ho ricevuto una minaccia tramite un nostro dipendente al quale Giacalone disse se ancora non ero morto.
Billeci, qual è il vostro raggio di azione, dove operate come associazione e cosa fate?
Noi come associazione siamo impegnati nella difesa e nell’assistenza legale ma anche psicologica degli imprenditori, dei commercianti e di chi subisce questa violenza, e lo facciamo a stretto contatto con LiberoFuturo. Ci occupiamo delle imprese del palermitano, e devo dire che da un po’ di tempo a questa parte chi fa impresa ed è vittima di estorsione comincia a denunciare. Mi auguro che anche gli imprenditori di Marsala e del trapanese rompano questa catena e dicano no all’estorsione. Gli inquirenti e la magistratura hanno bisogno di questa fondamentale collaborazione per portare a termine le indagini. Posso dire che lo scorso anno tra Partinico e Borgetto sono stati undici gli imprenditori che hanno denunciato e questo è sintomo di cambiamento e di voglia di rivalsa. Dobbiamo essere un esempio di valori positivi per i nostri figli e per le nuove generazioni. Non mi sento un eroe dell’antimafia, ripeto ho fatto solo quello che ogni cittadino onesto dovrebbe fare. Non ho fatto nulla di eccezionale. Ed è questo l'unico modo che abbiamo per ribellarci all'oppressione della criminalità organizzata.