Antimafia

23/05/2017 06:00:00

Il nostro 23 Maggio con i ragazzi del coro del Liceo Classico di Marsala: "Fino in fondo"

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Il nostro 23 Maggio è una canzone. E la canzone si chiama "Fino in fondo".

Nasce dal lavoro con i ragazzi del Liceo Classico "Giovanni XXIII" di Marsala sull memoria della strage di Capaci e delle vittime di mafia, e sul valore dell’impegno a 25 anni da quella terribile stagione.

E’ una piccola canzone, che però ha un grande significato: ovvero che libertà e dovere non sono due parole in contrasto - come purtroppo spesso i giovani avvertono - ma la nostra libertà è davvero piena, soprattutto la libertà dalla mafia, se ognuno fa fino in fondo il suo dovere. Non è un caso, tra l’altro, che in questa canzone non compare neanche una volta la parola mafia.

I ragazzi che la cantano nel video hanno tra i quindici e sedici anni. La stagione delle stragi per loro è un ricordo lontano, non hanno la scossa emotiva delle generazioni precedenti. Forse, allora non dobbiamo lavorare soltanto con i ragazzi sugli esempi da seguire (come le vittime di mafia) ma spingerli a capire un concetto fondamentale: che oggi la mafia è tornata ad essere silenziosa, e la possiamo combattere solo se la memoria non è un vuoto simulacro, se anziché cercare gli esempi cominciano a diventare noi esempio per gli altri. Ed esempio lo siamo se fino in fondo facciamo il nostro dovere, accettandone tutte le conseguenze del caso. Perché dal nostro dovere nasce la libertà di tutti, anche di coloro che spesso ci irridono per questo. Ma dobbiamo combattere anche per loro.

Vogliamo regalare questa canzone a tutti i giovani siciliani della nuova generazione. Proprio oggi, il 23 Maggio. Non è vero che sono insensibili e distratti, catturati dalla rete o dai social. Da loro parte un messaggio universale, umano e profondo: il dovere della libertà.