Con una nota stampa il Centro di Riabilitazione Vanico di Castelvetrano replica e fa delle precisazioni su quanto riportato dagli organi di informazione. Secondo l'accusa, la struttura avrebbe fornito prestazioni mediche di fisioterapia a pazienti affetti da gravi patologie neurologiche, da parte di personale non qualificato, solo per trarne un costante profitto perché coperte dal sistema sanitario nazionale. La notizia che abbiamo dato ieri la potete leggere qui. Di seguito la nota della VANICO srl:
"A precisazione di quanto riportato dagli organi di stampa a seguito al provvedimento emesso dal GIP di Marsala per una presunta truffa nei confronti dell’ASP, intende puntualizzare alcune circostanze per meglio spiegare i contorni di questa assurda vicenda.
Prima di entrare nel merito, si precisa che tutti i servizi continuano ad essere forniti dal VANICO srl senza alcuna interruzione.
Si sottolinea, inoltre, che il provvedimento non riguarda la casa di cura inaugurata nel 2015, che eroga servizi in regime di degenza. Orbene, com’è noto, il Vanico opera nel campo della Medicina Fisica e Riabilitazione avendo a cuore il benessere e la dignità della persona con disabilità e sempre nell’interesse della salvaguardia della salute, da oltre 40 anni. La questione, oggetto d’indagine, riguarda prestazioni che sono state erogate nel periodo 2013-2015.
Si precisa che non è mai stato contestato dagli organi inquirenti alcuna appropriazione di denaro a fronte di prestazioni non effettivamente eseguite. Ciò che viene contestato al centro è l’impiego di massofisioterapisti anziché di fisioterapisti nell’effettuazione di alcune prestazioni.
A tal proposito, in relazione ad una precedente contestazione, il Giudice Unico del Tribunale di Marsala con sentenza del 10.03.2017 ha assolto, perché il fatto non sussiste, tutti gli imputati del reato di esercizio abusivo della professione di Massofisioterapista (si attende il deposito delle motivazioni), in quanto nel corso del giudizio si è dimostrato che gli stessi svolgevano il compito per cui erano stati preposti e l’attività svolta ben poteva essere eseguita dagli stessi.
Si sottolinea, pertanto, che non vi è stata alcuna percezione di ingiusto profitto, in quanto le prestazioni sono state validamente eseguite e operate da personale idoneo e qualificato.
Per tali ragioni, i soggetti interessati provvederanno ad impugnare i provvedimenti al Tribunale del Riesame per chiederne l’annullamento".