Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/05/2017 07:24:00

Marsala, avvocato condannato in appello per violenza sessuale su minore

 Assolto in primo grado dal gup Annalisa Amato con la formula del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (quando la prova “manca, è insufficiente o è contraddittoria”), è stato condannato in appello (a tre anni di reclusione) l'avvocato marsalese Andrea Lentini di 46 anni, accusato di violenza sessuale su una ragazzina di 12 anni.

La giovane, figlia di amici di famiglia dell’imputato, sarebbe stata palpeggiata nelle parti intime. Testimoniando al processo, il padre della ragazzina aveva raccontato quanto gli avrebbe detto l’avvocato poche ore dopo il fatto. “Davanti a me – ha affermato, in aula, il genitore - ha confessato. Mi ha detto: 'Ho messo le mani dove non dovevo'”. La contestata violenza sessuale sarebbe avvenuta nel 2012, nell'abitazione estiva del legale, nel versante sud marsalese, dove la vittima, secondo l’accusa, sarebbe stata attirata con un pretesto. A.L. l’avrebbe aggredita e con la forza costretta a subire l’abuso sessuale dopo un bagno nella piscina gonfiabile. Al suo ritorno, la giovane raccontò dei palpeggiamenti al padre. La versione, però, è contestata dalla difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Bartolomeo Parrino. Dopo la presentazione della denuncia, la giovane fu ascoltata nel corso di un “incidente probatorio” davanti al gip. E in quell’occasione, assistita dall’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile, raccontò quello che le sarebbe accaduto.

Nel processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato, il pubblico ministero chiese, poi, la condanna del legale a 4 anni e 4 mesi. Il gup Amato, prima di decidere, volle però ascoltare altre sei persone. Nessuno, però, a quanto pare, fu in grado di fornire un contributo decisivo all’accertamento della verità in un processo che si è svolto con rito abbreviato e a porte chiuse. Questa è già la seconda condanna subita da A.L., a cui, lo scorso 5 dicembre, il giudice monocratico di Marsala Vito Marcello Saladino ha inflitto quattro anni e mezzo di carcere per lesioni personali gravi, minacce e violazione di domicilio. Per questi fatti, il legale, processato per avere aggredito e picchiato, in due diverse circostanze, prima un anziano vicino di casa e poi un collega, nel gennaio 2015 era stato posto agli arresti domiciliari.