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29/05/2017 06:00:00

Sicilia, un concorso alla Regione lungo 17 anni. E non verrà assunto nessuno...

 Un concorso lungo diciassette anni. Accade in Sicilia, ovviamente. E' arrivata infatti in questi giorni la graduatoria definitiva di un concorso bandito dalla Regione Siciliana nel 2000. Le Torri Gemelle erano ancora in piedi, l'euro non c'era. Un secolo fa.

17 anni, un mese e un giorno. Tanto c'è voluto alla Regione Siciliana per completare l'esame delle domande per il concorso. E che concorso: assistente tecnico restauratore. I posti a disposizione: 97. E giusto ieri è arrivata ai vincitori la notifica. La prima in graduatoria è Maria Serena Bavastrelli, che oggi ha 56 anni. Ma lei, come tutti gli altri, ha poco da gioire. Non è infatti prevista l'assuzione, perchè nel provvedimento è scritto che la graduatoria «non costituisce in alcun modo atto amministrativo da cui discende il diritto all’assunzione».

Il maxi concorso fu bandito il 14 aprile del 2000: 19 selezioni che mettevano in palio poco meno di mille posti. Arrivarono oltre 600 mila domande da tutta Italia. Andarono in tilt prima le Poste e poi la stessa Regione, che ci mise anni solo per aprire e catalogare le richieste di partecipazione al concorso che avevano sommerso i saloni dell’assessorato ai Beni culturali.

A metà di questo percorso, nel 2008, arrivò una legge che bloccò le assunzioni alla Regione fino al 2011.

Altre sei selezioni (per bibliotecario, aiuto bibliotecario, geometra e altre figure tecniche) che avrebbero messo in palio altri 365 posti sono state annullate nel 2015 quando non era stata fatta nemmeno la graduatoria provvisoria. Annullata anche la selezione per 240 operatori tecnici, per cui sarebbe bastata la licenza media.

Nel frattempo però era stata emanata una graduatoria provvisoria, ma arrivò anche un pioggia di ricorsi. E ogni volta che il Tribunale del Lavoro o la Corte d’Appello emettevano una sentenza la graduatoria cambiava. Si è andati avanti così e nel frattempo un’altra legge ha prorogato fino a oggi il blocco delle assunzioni. Beffa finale: l'ultima riforma della pubblica amministrazione ha cancellato dall'organigramma della pubblica funzione la figura dell'assistente tecnico restauratore.

Questa è la lettera che ha scritto una delle partecipanti al concorso alla nostra redazione:

Sono Di Stefano Tiziana una dei 97!
Si siamo 97 ed abbiamo vinto un concorso per 97 posti di assistente tecnico restauratore, bandito nel 2000, dall'Ass. BB.CC.AA. della Regione Sicilia.
Così è iniziata la storia di 97 e più persone che vogliono far sentire la propria voce.
Solo nel 2005 viene approvata la graduatoria provvisoria; i tanti ricorsi al T.A.R. sono già definiti alla fine del 2006, ma non si procede alla stesura della graduatoria definitiva.
Nel Luglio 2008, uno di noi, affida la NOSTRA causa ad un legale, che chiede al T.A.R. di nominare un commissario “ad acta”, che procede nell’iter del suo incarico e, nel febbraio del 2011, richiede i documenti necessari per la pubblicazione della graduatoria definitiva.
Finalmente il 16/08/2011 l'Ass. BB.CC.AA., decreta l’approvazione della graduatoria definitiva di merito ma, ai sensi della L. R. n. 25/2008 (blocco delle assunzioni), proclama di non procedere alle assunzioni.
Una legge del 2008 può bloccare un concorso bandito nel 2000, le cui graduatorie definitive potevano e dovevano essere stilate già nel 2006?
Nonostante delusione e sfiducia nelle istituzioni, i 97 vincitori del concorso, non si arrendono, si riuniscono in un gruppo Facebook, per condividere informazioni e maturare un’azione comune.
Infatti, il 5/01/2012, tramite un unico legale, presentano ricorso al T.A.R. di Palermo, che attende, ancora, la fissazione della prima udienza.
Il gruppo si scinde in tre sottogruppi ma ben 45 (tra cui IO) proseguono insieme .
Tra la fine del 2013 e il gennaio 2014 i 3 gruppi, separati, fanno ricorso al Giudice del lavoro di Palermo.
3 le conseguenti sentenze (sentenze giudice del lavoro Tribunale di Palermo n. 260/2014 n. 404/2015 e n. 2992/2015) tutte con il medesimo risultato “assunzione subito”!
L’Amministrazione propone appello a tutte e 3 le sentenze.
Ma attenzione la Corte d’Appello adita BOCCIA con il decreto n. 484/2016 (per la sentenza n. 2992/2015) la sospensione dell’efficacia della sentenza, condanna quindi l’amministrazione ad assumere i 45 ricorrenti, con il relativo risarcimento dei danni e rifusione degli emolumenti non percepiti, con decorrenza giuridica dal 31/12/2008, e con sentenza n. 1044/2016 boccia per intero l’appello alla sentenza n. 260/2014 con la condanna all’assunzione ed al risarcimento dei danni.
Ma cosa accade?
NULLA!
Nonostante i 45 ricorrenti (tra cui IO) abbiano notificato la sentenza in formula esecutiva e richiesto l’assunzione decisa dalla Corte D’Appello, l’Amministrazione TACE e i legali rappresentanti dell’Amministrazione nonché i Responsabili del procedimento non hanno ottemperato ad un espresso ordine del Giudice.
Perché i cittadini devono obbedire all’ordine del Giudice e le AMMINISTRAZIONI no?
Allora (noi) i 45 si rivolgono ad altro legale e propongono una diffida all’assunzione volta a dare esecuzione alla sentenza avvertendo, in caso contrario, di voler adire le Autorità competenti, Corte dei Conti (per danno erariale) e Tribunale Penale (perché si evincono reati penali nella non esecuzione delle sentenze), per la tutela dei diritti dei ricorrenti ivi compreso quello teso ad ottenere il risarcimento dei danni subiti e subendi.
Si! perché la sentenza è esecutiva dal 31.12.2008 quindi i ricorrenti hanno diritto, ogni mese trascorso, ad avere lo stipendio, pur non lavorando!
QUESTO SI CHE E’ UN DANNO ERARIALE!
Oltre che in danno a noi che non lavoriamo, avendone diritto!
Cosa pensare di un’Amministrazione che impiega oltre 17 anni per definire un concorso regolarmente bandito dalla stessa, nonostante le condanne dei Giudici?
Noi chiediamo solo di esercitare il nostro diritto al lavoro (sancito dalla Costituzione).
NOI CHIEDIAMO SOLO IL LAVORO CHE CI TOCCA DI DIRITTO!