Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/05/2017 06:00:00

Vigili del Fuoco, addio al precariato. Finalmente la stabilizzazione di 16mila unità

Dello stato di eterno precariato dei "Vigili del Fuoco discontinui", non più tollerabile in uno stato civile, ci eravamo occupati spesse volte. Nell'ultima delle quali avevamo preannunciato che la vertenza avviata da anni era sulla dirittura d'arrivo.

Ha ragione Carlo Mazzarella, il popolare e combattivo presidente nazionale dell’Associazione dei discontinui, quando ha dichiarato che "Abbiamo dato uno slogan a questa iniziativa " C'è chi parla e chi fa ", a differenza di altri che parlano solamente, abbiamo dimostrato a tutta la categoria il lavoro svolto negli anni".

La conferma e' arrivata il 27 Maggio scorso nel corso del Congresso dei precari VVFF del Sud Italia tenutosi in Calabria, a Vibo Valentia, per la precisione.

All'assise hanno partecipato, in rappresentanza del meridione oltre 340 Vigili, provenienti dalla Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania.

A riscaldare l'Assemblea e a rassicurare gli animi e le menti ci ha pensato, in diretta telefonica, il sottosegretario dell'interno con delega ai VVF Gianpiero Bocci, quando ha comunicato che la stabilizzazione non era più un sogno da inseguire ma una reale conquista e che i cui effetti benefici si concretizzeranno nel più breve tempo possibile.

Come era prevedibile, un caloroso e fragoroso applauso ha accolto l'annuncio.

Una vicenda davvero esemplare quella di questa vertenza sindacale, portata avanti dai Vigili "discontinui" nel corso di un decennio circa con caparbietà e impegno.

Grande merito, occorre riconoscerlo, va ascritto alle capacità organizzative di Carlo Mazzarella. Da esperto e ottimo sindacalista, non ha mai mollato la presa, senza avventurismi, e navigando con perizia nelle acque non sempre favorevoli della politica politicante e cercando sempre di trovare il massimo consenso tra le forze politiche e anche con le alte sigle sindacali.

Ma il merito maggiore va senza dubbio all'intera categoria. Dimostrando cosi che, quando i lavoratori rimangono uniti, inseguono obiettivi concreti e realizzabili, e si pongono sotto l'egida di un sindacato serio e con la testa sulle spalle, i risultati prima o poi arrivano e i tanti sacrifici sofferti, come l'avere dormito qualche volt sui sampietrini di Montecitorio, vengono alla fine ripagati.

Come e' pure vero che occorre che ci sia una controparte, Governo e Parlamento, sensibile e ben disposta a capire, prima, ed ad accogliere, dopo, le rivendicazioni. In questo caso, sottosegretari e parlamentari hanno dimostrato di avere sufficiente comprensione.

Forse anche nella prospettiva di prossime elezioni.

Ma e' pure vero che, senza la determinazione e la testardaggine dei lavoratori, nulla si sarebbe potuto ottenere. Un lotta sindacale non e' mai un pranzo di gala. I "Vigili del Fuoco discontinui" hanno dimostrato di saperlo, e non hanno mai perso compattezza e fiducia in loro stessi.

A differenza, purtroppo, di tante altre categorie di precari, che popolano la nostra Isola. Si pensi agli oltre 20mila lavoratori che affollano gli Enti comunali e regionali. Da diversi decenni rimasti eternamente con la spada di Damocle sulla testa e sempre strumentalizzati ad ogni scadenza elettorale. Ma mai un sprazzo di dignità e di voglia di combattere! Scontando, forse, il peccato originale di essere stati reclutati tramite fasulle cooperative, all'epoca messe su dal potente di turno a solo scopo clientelare e non produttivo.

Altro discorso quello dei benemeriti Vigili del Fuoco.

Consapevoli di svolgere un ruolo fondamentale per la sicurezza del Paese, essi hanno combattuto con dignità e fierezza una battaglia di civiltà. L'hanno vinta perché la loro e' stata una lotta per conquistare un diritto sacrosanto.

Non crediamo di esagerare se diciamo che oggi non solo una categoria di lavoratori ha vinto, ma una Italia intera che cosi diventa più civile e più vicina all'Europa.

Franco Ciro Lo Re