“Quando scendo giù facciamo i conti e sarà guerra”. E’ quanto diceva, al telefono, il 27enne Ben Cheikh Jabranne, fortemente irritato con alcuni componenti della base marsalese dell’organizzazione criminale italo-tunisina dedita all’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette sgominata con l’operazione “Scorpion Fish”. Un’indagine condotta dalla Dda di Palermo e Guardia di finanza.
E’ la moglie di Ben Cheikh, la fiorentina Simonetta Sodi, lo scorso 8 febbraio, durante un colloquio in carcere con il marito, a lamentarsi, facendo riferimento ai fratelli Angelo e Salvatore Allegra, delle richieste dei marsalesi in merito alla custodia del gommone. Poi, l’1 marzo, è Ben Cheikh, ormai ai domiciliari, parlando al telefono con Salvatore Allegra, a farsi minaccioso. Chiede spiegazioni su chi ha mandato un messaggio whatsapp offensivo alla moglie. Salvatore Allegra gli risponde dicendo di averle mandato solo un messaggio relativo al gommone, ma lui replica che quando scenderà a Marsala “fanno tutti un conto con lui”. Sia Angelo Allegra, che Mongi Ltaief.
“Sarà guerra” dice il giovane boss, che vorrà sapere chi ha usato il suo gommone mentre lui era in galera. E’ questo, infatti, il motivo del contendere. Ben Cheikh Jabranne contesta, inoltre, a Salvatore Allegra e a suo fratello di essersi rivolti ai carabinieri per far chiamare sua moglie. Infine, minaccia di mandarli in galera. Sia i fratelli Allegra, che Mongi Ltaief. Il telefono intercettato dalla Guardia di finanza è quello di Salvatore Allegra e Jebranne, probabilmente conscio del fatto che potrebbero essere ascoltati dagli investigatori, gli dice che deve chiamarlo sul suo numero e non deve chiamare nessun altro. Salvatore Allegra, apparentemente per nulla impaurito dalle precedenti minacce, lo invita a scendere a Marsala. Jebranne risponde che quando scenderà giù “non scenderà solo e non scenderà per parlare troppo”. Aggiungendo che lui sa come trattare tutti loro e che faranno i “conti”. Parole fin troppo chiare. Il “capo” dell’organizzazione criminale gli dice di essersi “comportato bene” con loro, mentre loro e Mongi hanno “fatto i furbi con lui”. E quando scenderà farà loro “la guerra”. E furioso perché utilizzano il suo gommone ormeggiato al porticciolo turistico di fronte il quartiere popolare di Sappusi, dove abita uno dei fratelli Allegra.