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09/06/2017 11:25:00

Marsala, concluso il Think Tank. Al via la prima fase di ricerca del genoma Pantamed

Si è concluso domenica 4 giugno a Marsala il Think Tank Pantamed il primo incontro tecnico-scientifico tra medici e ricercatori di fama internazionale nel campo biomedico, organizzato dalla Mediterranean Academy of Life Sciences con il supporto del Comune di Pantelleria ed il patrocinio del Ministero della Sanità, del CNR, della Regione Sicilia assessorato alla sanità, del Comune di Marsala e di Legambiente.

I risultati del lavoro svolto da clinici e ricercatori di fama internazionale, esperti in materia di interazione tra genetica, stili di vita e insorgenza di patologie, dove la dieta e l’alimentazione rivestono un ruolo centrale, sono stati presentati dal Segretario Generale della Mediterranean Academy, Ezio Maria Nicodemi, nell’ex Convento del Carmine, sede di rappresentanza del Comune di Marsala. Un percorso virtuoso nato dal confronto tra il comitato scientifico e le istituzioni, che si era già consolidato, il 2 giugno, con la firma della convenzione tra il comune di Pantelleria e la Mediterranean Academy, nella sede del convegno al Disio Resort.

Il Sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele, ha dichiarato che: “l’avvio del protocollo per la ricerca, rappresenta il primo tassello, di una più ampia collaborazione e intesa, che vedrà la partecipazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Assessorato alla Salute al fine di contribuire alla realizzazione del progetto”. E proprio nell’ottica di collaborazione tra le istituzioni, che il Sindaco di Pantelleria, presente al Carmine, ha proposto al Sindaco di Marsala, Alberto di Girolamo, di far parte del progetto, con ulteriori sinergie da mettere a disposizione come un’ulteriore sede del centro di ricerca sul territorio, volta a condividere con la sede di Pantelleria, momenti di formazione e divulgazione scientifica attraverso convegni, summer school e progetti informativi per le scuole.

I ricercatori hanno delineato insieme al dott. Domenico Messina, Anatomopatologo e capo dipartimento dell’ASP di Trapani, e al sindaco Gabriele, la road map della ricerca.
Tre le fasi della ricerca delineate dal comitato scientifico: la prima, prettamente epidemiologica, che fotografa la situazione di mortalità e morbilità della popolazione residente sull’isola di Pantelleria degli ultimi 20 anni che grazie alla collaborazione delle istituzioni (ASP, ASL, Comune, Regione), potrà avere inizio anche subito dopo l’estate. Questa prima fase potrebbe, secondo gli studiosi, già sottolineare collegamenti statistici tra particolari evidenze di presenza o assenza di patologie e un determinato stile di vita.
La seconda, di tipo clinico (anamnesi del paziente tramite questionari e raccolta di campioni biologici) e molecolare, prevedrà l’acquisizione di marcatori genetici (anche tramite il sequenziamento del DNA) e non genetici da cui ottenere informazioni sui singoli individui da correlare con i dati epidemiologici raccolti nella prima fase.
L’ultima, da attivare sulla base dei dati raccolti nelle fasi precedenti, in cui si attueranno specifici interventi (con prescrizioni di particolari diete o stili di vita o farmaci) su campioni di popolazione per studiare gli effetti su indicatori come longevità e qualità della vita.

Antonio Facchiano, oncologo ricercatore dell’IDI IRCCS di Roma e coordinatore del progetto, afferma con entusiasmo che “si è creato un eccellente gruppo di lavoro che potrà dare incredibili soddisfazioni e sorprese”. Ulrich Pfeiffer, ricercatore e biologo molecolare presso IRCCS AOU San Martino - IST di Genova, promotore del comitato scientifico, concorda inoltre con quanto emerso dalla discussione con gli altri ricercatori ovvero che “l’isolamento dato dalla posizione geografica dell’isola di Pantelleria, unica nel Mediterraneo, che ancora oggi crea non pochi problemi di collegamento con la terraferma, insieme alla particolare natura vulcanica, le condizioni ambientali, ma anche le particolari tecniche agricole uniche sviluppate sull’isola, giustificano l’interesse e l’opportunità ad approfondire lo studio degli stili di vita dei residenti sull’isola e del tipo di dieta mediterranea seguita in connessione con gli indicatori statistici di salute, longevità e benessere”.
Nelle prossime settimane il comitato scientifico potrà integrarsi di altri componenti anche appartenenti a centri di ricerca e università siciliane.
Stefano Bonassi, Epidemiologo ricercatore dell’Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma, esperto di studi di Popolazione, è deputato a coordinare la prima fase della ricerca. Sostiene Bonassi “tutto passa per un primo screening epidemiologico volto a verificare la maggiore o minore frequenza di patologie sull’isola rispetto alla media nazionale, così da potere successivamente indagare i legami di tali condizioni con peculiarità genetiche o con il caratteristico stile di vita”.
Presente all’incontro anche la nota ricercatrice epidemiologa dell’università di Valencia, Dolores Corella, una delle maggiori autorità internazionali sul tema delle interazioni tra dieta mediterranea e patologie cardiovascolari la quale ha di recente dimostrato, con studi imponenti di 5 anni su un campione di 7500 individui, (casualmente corrispondente alla popolazione residente dell’isola di Pantelleria) la superiorità della dieta mediterranea verso le diete a basso contenuto di grassi raccomandate dal sistema sanitario nazionale degli Stati Uniti ed in particolare che “l’effetto di protezione nei confronti di malattie cardiovascolari è potenziato dal consumo costante di olio extravergine d’oliva e frutta a guscio”.
Conclude a riguardo Bonassi “Quello che risulta rilevante nel caso della popolazione di Pantelleria, oltre al dato probabile della consanguineità, è anche che all’interno di un profilo di dieta mediterranea a base prevalente di cereali, legumi, verdure, frutta, e un minore apporto di proteine animali, si è avuta l’introduzione costante nei secoli di prodotti locali, e dunque facilmente reperibili, quali capperi, origano, frutta a guscio, uva del vitigno moscato d’Alessandria” vitigno antichissimo da cui si produce il famoso vino Passito “che potrebbero avere selezionato nella popolazione Pantesca particolari caratteri dell’organismo” tali condizioni appaiono assumere un tale ruolo di unicità da far ritenere e ben sperare nei risultati della ricerca appena avviata.
Le aziende produttrici di vino, Donnafugata, e capperi, Bonomo & Giglio, presenti sia nel territorio di Pantelleria che di Marsala, hanno contribuito all’iniziativa dimostrando grande interesse per la ricerca da avviare e confermando ancora una volta la grande capacità di accoglienza e ospitalità della Sicilia.
La Sicilia terra di tradizioni millenarie e patria della dieta mediterranea si pone come laboratorio di innovazione scientifica internazionale confermando la sua strategica posizione al centro del mare nostrum (mediterraneo).