Tutti assolti (perché “il fatto non sussiste”) nel processo che per falso ideologico e concorso in truffa all’Inps vedeva imputati, davanti al giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte i cinque componenti di una commissione medica di prima istanza “per l’accertamento degli stati di invalidità civile” dell’Asp, distretto di Castelvetrano, e un’anziana coppia di Partanna (G.C., di 89 anni, e R.P., di 85) alla quale, secondo l’iniziale accusa, era stata riconosciuta una pensione di “accompagnamento” che non sarebbe loro spettata. I medici assolti sono Giovanni Lo Sciuto, 54 anni, deputato regionale (Nuovo Centro Destra), Rosario Drago, di 62, Maurizio Terzo, di 60, Ninfa Lampasona, di 56, e Ignazia De Blasi, di 76.
L’indagine, nel dicembre 2012, fu avviata sulla base di una lettera anonima arrivata alla polizia di Castelvetrano in cui si affermava che i due anziani coniugi erano autosufficienti e che quelle pensioni di accompagnamento erano state riconosciute probabilmente perché i due beneficiari erano genitori di un funzionario dell’Asp, che era anche consigliere comunale a Partanna. Si ipotizzava, quindi, un caso di favoritismo. Al termine della requisitoria, però, sulla base delle consulenze mediche della difesa, che hanno ribaltato le conclusioni del consulenti dell’accusa, a chiedere l’assoluzione è stato anche il pubblico ministero. I fatti contestati erano relativi agli anni dal 2005 in poi. I
l caso venne fuori quando, a fine luglio 2013, furono notificati gli avvisi di garanzia. All’epoca, Lo Sciuto dichiarò: “Io facevo parte di una commissione di prima istanza. In pratica, noi non facevamo altro che proporre le persone che si sottoponevano alle visite alla valutazione della commissione di verifica di Trapani. Era quest'ultima che definiva il giudizio medico legale e disponeva l'indennizzo al malato. Non capisco, quindi, perché io sia indagato. In quella commissione ero un medico di parte, che rappresentava il sindacato a tutela dell'ammalato”.