Si è insediata la commissione prefettizia a Castelvetrano, Comune sciolto per mafia tra le polemiche, a pochi giorni dal voto che avrebbe rinnovato le cariche politiche in città. La commissione estirà l’ente per i prossimi 18 mesi, come previsto dall’articolo 143 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti pubblici.
Lo scioglimento del Comune è stato comunicato da una nota diffusa da Palazzo Chigi nella quale si parla di “accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata”.
Questi i nomi dei componenti della Commissione:
– Dottor Caccamo Salvatore
– Dott.ssa Borbone Elisa
– Dott.ssa Musca Maria Concetta
Nei locali di Palazzo Pignatelli, si è svolta una lunga riunione tra il Commissario Messineo, i componenti della nuova Commissione, il dirigente del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, Antonella Vivona, il Capitano dei Carabinieri di Castelvetrano, Davide Colangeli ed il Tenente della Guardia di Finanza, Alfonso Terrone.
SINISTRA. La Sinistra per Castelvetrano nel rispetto dovuto alla Commissione prefettizia insediatesi nel Comune in seguito al decreto ministeriale dal quale si evincono “accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata”, ritiene che attraverso il lavoro dei Commissari si possa dare alla cittadinanza una opportunità per ripartire secondo gli inderogabili principi di legalità, trasparenza, democrazia e buone pratiche politiche: "Reputiamo che i fatti accaduti siano il prodotto fallimentare delle politiche di centrodestra che avvicendandosi, hanno amministrato da un ventennio il governo della città. Auspichiamo che il sistema radicato di connivenze tra mafia, politica e massoneria deviata possa essere definitivamente smantellato al fine di riattivare il tessuto economico e socio-culturale del nostro territorio. A tal proposito la Sinistra per Castelvetrano rinnova l’appello alla parte sana del paese per costruire dal basso un progetto di sinistra alternativo, rispetto alle culture neoliberiste e aperto ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici".