Sembra ormai essere vicino il tanto chiacchierato e snobbato "closing" che porterà a Marsala il titolo sportivo del Riviera Marmi Custonaci.
Già dalla giornata di oggi, 13 giugno, potrebbero uscire finalmente allo scoperto quei soggetti marsalesi che negli ultimi tre mesi hanno lavorato sotto traccia per "regalare" ai tifosi lilibetani un altro campionato di Eccellenza, grazie al titolo sportivo della città marmifera, dopo l'inopinata retrocessione in Promozione del derelitto Sport Club Marsala 1912.
Il capo cordata, come è di pubblico dominio, è l'avvocato Giuseppe Milazzo, uomo "nuovo" calcisticamente parlando e come tale esente dalla confusione fangosa che ha accerchiato il calcio lilibetano negli ultimi anni. Accanto a Milazzo, però, sono poche le novità proposte: farà parte della nuova società Ignazio Bonafede, venticinquenne imprenditore figlio di quel Giuseppe già presidente del Marsala 1912 nel 2015-2016, anno dell'inopinata retrocessione dalla serie D all'Eccellenza regionale. Pescando nel mazzo di Milazzo, troviamo altri due nomi noti nel mondo "pallonaro" cittadino, Ignazio Chianetta, libero professionista e membro del Consiglio Comunale cittadino ed Enzo Domingo, ex insegnate di educazione fisica e anche lui storico politicante locale. Chianetta e Domingo sono entrambi uomini di sport, con il primo e più giovane che dopo anni di gavetta nei campetti terrosi con la Borgata Terrenove, lo scorso agosto venne chiamato a guidare come allenatore il Paceco Calcio 1976 in Eccellenza. Chianetta si rese protagonista di una cavalcata trionfale nel girone di andata, salvo rassegnare di punto in bianco le proprie dimissioni, con la squadra capolista imbattuta e lanciata verso la serie D nazionale, ad una sola giornata dalla fine della prima metà di campionato e della sosta natalizia. Il motivo? La rottura dei rapporti fra le due anime che reggevano la società, quella pacecota capeggiata dal presidente Marino e quella marsalese, formata dallo stesso Chianetta e da Bonafede senior. Domingo, invece, ha alle spalle una sterminata carriera come allenatore semiprofessionista, avendo guidato con risultati alterni tutte le maggiori compagini calcistiche della provincia, ovviamente comprese Trapani e Marsala. Negli ultimi dodici mesi la "Freccia" lilibetana (questo il soprannome che si porta dietro fin da ragazzo, quando si distingueva per la sua fulminea atleticità) si è avvicinato a più ripresa e a vario titolo a diverse società calcistiche della provincia. Prima cercando un approccio col Paceco per un ingresso in dirigenza, poi tentando insieme a Bonafede padre il salvataggio del Marsala 1912 (la Marsala sportiva ricorda la sincera promessa di ripescaggio in serie D fatta da Bonafede stesso, prima che Domingo sparisse nel nulla con le sponsorizzazioni e la liquidità necessarie all'operazione, lasciando Bonafede alla pubblica gogna con un pugno di mosche in mano), ed infine tornando dopo molti anni su una panchina, proprio quella custonacese, per un brevissimo "regno" tecnico durato solo il tempo di una partita, la sconfitta per 3-2 a Favara sul campo del Pro Favara, prima di concedere di nuovo il timone del comando a mister Vincenzo Melillo.
Niente di nuovo sul Fronte Occidentale.
Bisognerà inoltre capire meglio le richieste dell'altra metà della mela, quella custonacese. Il presidente e factotum della Riviera Marmi Mario Sugamiele si accontenterà di un semplice corrispettivo in denaro per la cessione del titolo oppure metterà sul tavolo delle pretese gestionali riguardo all'aria amministrativa e/o tecnica? Per la blasonata panchina azzurra, infatti, potrebbe esserci una sfida a due fra Chianetta (che però tempo addietro aveva dichiarato il disinteresse verso la guida tecnica del Marsala in quanto carica pubblica cittadina) e l'attuale allenatore del Riviera, quel Melillo vicino a Sugamiele anche per motivi di parentela.
E la Lega Calcio, visto il contemporaneo tentativo di Luigi Vinci di salvataggio dello storico Sport Club Marsala 1912 con eventuale richiesta di ripescaggio in Eccellenza, darà il proprio nulla osta al passaggio a Marsala della compagine custonace nonostante la possibile convivenza nella stessa categoria con un'altra squadra locale?
Insomma, moltissimi i nodi da sciogliere per il (quasi) neonato A.S.D. Marsala (questa la denominazione scelta da Milazzo e soci) mentre già altre squadre d'Eccellenza programmano la stagione calcistica 2017/2018.
Entro un paio di giorni si dovrebbero diradare un po' di nubi, sia per quanto riguarda l'asd Marsala, sia per quanto riguarda il Marsala 1912, che attualmente è una scatola vuota stracolma di debiti con vecchi collaboratori e tesserati e con l'erario, con un insignificante titolo sportivo di Promozione, in mano ad un amminsitratore unico, Luigi Vinci, che non possiede nemmeno una quota societaria e che ha già "minacciato" l'attuale proprietà, al netto della minoranza in mano all'ex amministratore Giuseppe Occhipinti facente gruppo intorno alla figura dell'ex direttore generale Matteo Gerardi ed al fratello Francesco, che se il tanto declamato passaggio gratuito del 51% delle quote di proprietà non dovesse concretizzarsi con un atto notarile entro il 15 giugno non si potrebbe più mettere in pratica il piano per il disperato salvataggio del blasonato vessillo azzurro.
Insomma, il solito guazzabuglio in salsa marsalese che i tifosi sono costretti a sorbirsi da molti anni ormai, e che ingoiano con il viso di chi ha perso fiducia, interesse e speranze, e con la tristezza per l'essere ancora visceralmente legati ad un giocattolo ormai da tempo distrutto da altri.
Emanuele Scavuzzo