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15/06/2017 07:40:00

Elezioni a Trapani, il mistero Fazio: lascia o è un bluff? Avversari all'attacco

 E' sempre più caos sulle elezioni a Trapani dopo la decisione di Mimmo Fazio di abbandonare la competizione elettorale. Oggi ne parleremo alle 13 e 30 al Volatore di Rmc 101, dove saranno ospiti Piero Savona, Livio Marrocco e Francesco Salone.

Il titolo lo devono ancora scegliere, la trama della sceneggiatura è stata già scritta, Trapani è il set di un film mai visto.

A fine primo turno sembrava tutto molto più chiaro, almeno si era certi di chi avesse perso e di chi avesse fatto il passo lungo fino al ballottaggio.
Mimmo Fazio e Pietro Savona erano i due in corsa per il ballottaggio, il terzo escluso è stato il senatore azzurro Tonino d'Alì, volato a Roma fin da subito.

Trapani ha scelto di mandare avanti il suo ex sindaco, Mimmo Fazio, e il candidato del PD, Pietro Savona.

Martedì pomeriggio il colpo di scena: Fazio si ritira, ma non formalmente, e invita i trapanesi a non votarlo.

E spiega bene quali siano le ragioni del non ritiro, in particolare il rimettere in corsa il suo nemico d'Alì. Fazio sa che il ritorno in pista di d'Alì significherebbe affidargli la probabile vittoria del ballottaggio e l'amministrazione della città di Trapani. Mette in salvo, al primo turno, i candidati delle sue liste, se avesse ritirato la candidatura le cinque liste collegate sarebbero decadute, e poi decide si non ritirare la corsa a sindaco, al secondo turno, ma di congelarla: “Non votatemi”.

Cosa faranno i trapanesi? Il ventaglio delle possibilità è ampio, possono andare al voto e votare per Savona, possono restare a casa e non esprimere nessuna preferenza, possono andare a votare e farlo per Fazio, tanto da eleggerlo. Fazio in quel caso si dimetterebbe subito. Per Trapani si aprirebbe un periodo di commissariamento per poi ritornare alle urne alla prima tornata elettorale utile, quella di autunno, con le regionali. Gli scenari, nell'ultimo caso, non fanno presagire nulla di buono per la città di Trapani che è stata scossa da situazioni giudiziarie che riguardano sia Fazio che d'Alì.

Fazio è stato arrestato per corruzione, rilasciato ad una settimana dal voto, e dovrà difendersi da queste accuse per una inchiesta ancora in corsa. Su d'Alì pende la richiesta di obbligo di dimora.

Di certo c'è che Trapani ha subito una campagna elettorale non normale, la data del 25 giugno è solo una formalità: Piero Savona è al 90% già sindaco della città di Trapani. Il PD andrà in massa a votare, come del resto lo ha fatto a primo turno.

Mimmo Fazio, nella giornata di ieri, si è dimesso dalla carica di parlamentare regionale. La lettera indirizzata al Presidente d'aula, Giovanni Ardizzone, e al segretario generale dell'Assemblea: “Credo di aver svolto con onore e dignità, fin quando ho potuto, il mio mandato. Ringrazio Lei e tutti i Deputati per aver condiviso, anche da posizioni diverse, una importante esperienza politica”.

Levata di scudi da parte di tutti i politici trapanesi nei confronti di Mimmo Fazio. Forza Italia parla di arroganza:

“Chi si crede di essere, Fazio, il padrone della volontà e della coscienza dei trapanesi? Se vuole veramente consentire ai cittadini di esprimere liberamente il loro voto verso due sindaci eleggibili rinunci ufficialmente, la legge lo consente e disciplina il caso. Potrebbero seguire altre rinunce e subentrare poi ancora il candidato Maltese e poi ancora il candidato Marascia”.

Di cosa parla Forza Italia quando allude ad altre rinunce? Il senatore rinuncerebbe? Forse.
A presentare un esposto per i fatti accaduti è il non eletto candidato alla carica di consigliere comunale del PSI, Enrico Rizzi.
Turbativa elettorale per Rizzi secondo cui Fazio avrebbe falsato la volontà popolare e impedito lo svolgimento democratico del voto.

Duro Piero Savona che continua ugualmente a fare la sua campagna elettorale, “voglio essere sindaco per guidare la città verso una rinascita morale e materiale, all’insegna della trasparenza e della democrazia”.
Per Savona la città ne esce danneggiata “rappresentata come luogo pervaso dalla corruzione e dalla criminalità organizzata. Trapani ed i trapanesi non meritavano di finire sulla stampa nazionale per fatti giudiziari tanto gravi dal punto di vista penale”.

Il comitato civico Per andare Avanti e fare Grande Trapani parla di finto ballottaggio:

"Fazio dichiara di amare la sua Trapani, e non abbiamo motivo di dubitarne.
Prenda una decisione che favorisca il territorio, i cittadini e la democrazia stessa.
Metta da parte i risentimenti e le ragioni personali e faccia una scelta che privilegi eticamente, politicamente ed umanamente gli esclusivi interessi della nostra terra.
Siamo molto di più di come ci stanno mediaticamente dipingendo e rappresentando.
I Trapanesi, come i Siciliani tutti, nella sua stragrande maggioranza sono persone perbene che meritano una decisione chiara.
Invitiamo il candidato sindaco Mimmo Fazio ad una serena riflessione per adottare una consequenziale decisione, nell’esclusivo interesse della sua e nostra Trapani”.

Anche i Verdi non comprendono le ragioni di Fazio nel non ritirarsi ufficialmente dalla competizione: “In questo modo non solo sembra che lo stesso Fazio si stia prendendo gioco dei suoi concittadini, ma che lo stesso li stia tenendo in 'ostaggio' per questo ballottaggio". 

Arrabbiati i Cinque Stelle: il senatore Maurizio Santangelo parla di ulteriore schiaffo alla città di Trapani. “Il ballottaggio non è certo un'opzione, è previsto dalla legge e ha senso di esistere solo se entrambi i candidati provano a vincere. Fatto prima dell'11 giugno un appello a non essere votato, sarebbe stato da parte di Fazio un gesto di rispetto verso la città: non è certamente così dopo il voto...Oggi l'unica scelta da fare da chi rischia per motivi giudiziari, e non certo per motivi personali, di non poter comunque ricoprire la carica di sindaco è di rinunciare in maniera formale al ballottaggio, riportando odore di democrazia in questa città, dando così la possibilità ai trapanesi prima di scegliere e poi agli altri candidati sindaco se lo vorranno di onorare la competizione elettorale”.

Parole di condanna arrivano a Fazio anche dall'ex deputato regionale Livio Marrocco:

“No, questo è troppo!!! Vergogna!! Ed io che dovrei dire????
Quello che ho subito io, per una vicenda surreale priva di norme di riferimento e di gran lunga non paragonabile alla sua, è stato sicuramente peggio!!!
E certamente non mi sono messo a piangere, non ho giocato con il voto della gente (nonostante pressato fino alla fine ho sempre detto che non mi sarei candidato!!!), sono stato in silenzio per rispetto nei confronti degli organi inquirenti, mi sono dimesso da tutte le cariche politiche e pubbliche!”.

Il campo di battaglia è aperto, Trapani stupirà ancora.