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19/06/2017 10:00:00

Troppo stress, medico del pronto soccorso di Castelvetrano colto da malore

Pochi medici, turni massacranti in condizioni non facili e un medico del pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano viene colpito da malore mentre sta svolgendo il proprio lavoro. E’ accaduto qualche giorno fa ad Antonella D’Angelo che, dopo aver perso conoscenza è stata trasferita nel reparto di cardiologia. Al pronto soccorso dell’Ospedale di Castelvetrano ci sono attualmente cinque medici compresa la D’Angelo.

“Il pomeriggio precedente – afferma la stessa dottoressa - avevo lavorato da sola e con la radiologia sospesa, senza poter fare le lastre ai pazienti traumatizzati”. Venerdì scorso, durante il suo turno, che tra l’altro ha visto un paziente minacciare il personale sanitario, la D’Angelo è stata colta da un forte dolore al petto ed è svenuta. “Non è più possibile - denuncia il medico - lavorare in queste condizioni”.

L’azienda sanitaria sta facendo i salti mortali per ricoprire l’organico ma i medici rifiutano di lavorare a Castelvetrano con contratti a tempo determinato. Sulla vicenda che riguarda la carenza di personale medico negli ospedali trapanesi c’è l’intervento del commissario straordinario dell’Asp, Giovani Bavetta: “Abbiamo cercato di assumere 11 medici per fronteggiare l’emergenza nei pronto soccorso della provincia, ma non si è presentato nessuno. Cercheremo comunque entro la prima decade di luglio di aumentare il personale medico a cominciare da quello di Castelvetrano. Faccio gli auguri di pronta guarigione alla collega”.

E sulla situazione di precarietà in cui lavorano i medici dell’ospedale di Castelvetrano, il presidente del tribunale del malato – Serena Navetta - ricorda che la struttura copre l’intera popolazione della Valle del Belice. "In un anno – afferma – ci sono 34 mila accessi e nel periodo estivo la situazione diventa critica con turisti e villeggianti. Al pronto soccorso servirebbero nove medici e quelli che sono rimasti non riescono a ricoprire l’intera giornata e sono costretti a turni massacranti, che mettono a rischio la salute. Si è cercato di sopperire prendendo i medici dei reparti ma non è stata una buona idea, perché così rimangono scoperti i reparti".