Sotto accusa per una tentata estorsione nei confronti di un impiegato di una finanziaria, la quarta sezione della Corte d'Appello di Palermo, ha assolto Vincenzo Modica, Pietro Messina e Saro Balbestri, il primo di Balestrate e gli altri due di Castelvetrano.
I tre imputati, nel 2015 sono stati condannati a cinque anni di reclusione, ed ora la Corte d’appello ha ritenuto e sentenziato che non si poteva procedere per la mancanza di querela, avendo il Collegio giudicante deciso che il reato era esercizio arbitrario delle proprie ragioni, reato perseguibile a querela di parte che non è stata mai presentata. Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Nel 2010 le persone oggi assolte avrebbero minacciato il professionista che aveva segnalato la cosa alla Guardia di Finanza.
Gli estorsori sapevano quali erano gli spostamenti della vittima, e lo hanno atteso per tutta una giornata che rientrasse e una volta trovato lo hanno spinto e minacciato. Secondo la difesa degli imputati era il professionista che doveva restituire circa 4.000 euro a Vincenzo Modica. La Corte di Appello a ritenuto il tutto come «esercizio arbitrario delle proprie ragioni», un reato molto meno grave per il quale era necessaria la querela.