La Procura di Trapani ha chiesto l'archiviazione nel procedimento che vede indagato per truffa il consigliere comunale trapanese Giuseppe Guaiana di Forza Italia (il più votato in quest'ultima tornata elettorale) ma la difesa di Vito Renda, l'uomo che ha denunciato Guaiana si è opposta. Sarà il gip Caterina Brignone a decidere sull'archiviazione o sul rinvio a giudizio.
I fatti, secondo la denuncia del Renda, hanno avuto inizio nel 2010, quando, visti i rapporti di amicizia che aveva con Guaiana, quest'ultimo sapendo del suo stato di disoccupazione, gli propose di lavorare presso il Circolo trapanese Fenapi (Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori) che lui stesso avrebbe dovuto costituire.
Il Guaiana faceva firmare al Renda numerosi documenti senza specificarne il contenuto. Il Renda provò a chiedere di cosa si trattasse, senza esito positivo. Il Guaiana - sostiene la difesa di renda - ha sempre svolto il ruolo di amministratore di fatto, mentre Renda, invece, avrebbe svolto mansioni manuali. Ad un certo punto, però, Renda, in qualità di presidente del circolo Fenapi, si ritrovò indagato in una vicenda di cui dice di non sapere e si vide recapitare una serie di cartelle esattoriali con le quali il fisco pretendeva il pagamento di imposte mai pagate dal Circolo.
“Siamo assolutamente tranquilli - sostiene l'avvocato difensore di Giuseppe Guaiana, Giovanna Samartano -. Questa vicenda non ha alcun fondamento e la porteremo avanti per la sua temerarietà. Guaiana è estraneo ai fatti. C’era un rapporto di lavoro, poi le cose si sono complicate per situazioni di natura personale. La richiesta di archiviazione della Procura è legittima". La prossima udienza è stata fissata il 15 novembre.