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11/07/2017 06:05:00

Omicidio Marcianò, le indagini proseguono a 360°. Svolti i funerali in forma privata

Proseguono un po’ in tutte le direzioni le indagini sull’omicidio di Giuseppe Marcianò, il 47enne, imprenditore agricolo, ucciso a colpi di arma da fuoco nella località balneare di Tre Fontane la scorsa settimana. Nelle ultime ore si sono svolti nuovi interrogatori e nuove perquisizioni condotte dalle compagnie dei carabinieri di Mazara e Castelvetrano assieme agli uomini del comando provinciale guidati dalla Procura di Marsala, per cercare di mettere assieme ogni tassello utile per risalire al movente e agli autori del delitto.

Nessuna pista per il momento è stata tralasciata. Si va da quella mafiosa, a quella del traffico di migranti e a quello del contrabbando di sigarette. Gli inquirenti sono stati sia casa di Marcianò che nei luoghi dove lo stesso lavorava, specie in contrada Bosco Vecchio a Tre Fontane dove è stato commesso il delitto. Si cerca di capire cosa abbia spinto ad uccidere in maniera così plateale il genero di Pino Burzotta, uno degli esponenti della cosca mazarese.

Diversi gli interrogatori a familiari e parenti della vittima che sembrano continuare a collaborare. Per quel che riguarda l’esito dell’autopsia eseguita da Paolo Procaccianti, professore dell’istituto di medicina legale di Palermo, c’è la conferma che ad essere usate per l’agguato mortale, - di cui lo stesso Marcianò non ha avuto il tempo di rendersi conto - sono state due armi: una pistola e un fucile e che la vittima è stata colpita da tre colpi sparati alle spalle. Dalle indagini sull’auto usata per l’omicidio e subito dopo bruciata, si è scoperto che è stata rubata alcuni mesi addietro.

Intanto i funerali di Marcianò, dopo la restituzione della salma ai familiari si sono svolti ieri, alle ore 7:00, presso la chiesetta del cimitero di Mazara del Vallo, con una cerimonia riservata ai soli familiari,  e non presso la chiesa di San Francesco dove erano inizialmente previsti. Non si sa se la decisione di anticipare i funerali e celebrarli nella chiesetta del cimitero sia stata presa, per motivi di ordine pubblico, dalla Questura o dalla Curia Vescovile.