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29/07/2017 08:46:00

Il 29 Luglio del 1983 la mafia uccideva Rocco Chinnici

Era il 29 luglio 1983 quando una Fiat 127 esplose in via Pipitone Federico, azionata dalla mano di Antonino Madonia per conto di Cosa nostra. A perdere la vita furono il magistrato Rocco Chinnici, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico Stefano Li Sacchi.

LA FICTION. Si gira in questi giorni a Palermo una fiction su Chinnici con Sergio Castellitto, prodotta da Casanova Multimedia per Rai Fiction. La fiction racconterà la storia del magistrato ucciso dalla mafia. Le riprese sono iniziate a Napoli nelle scorse settimane . Tra i protagonisti c'è Sergio Castellitto, nel ruolo di Rocco Chinnici e Cristiana Dell'Anna (la Patrizia che ha fatto innamorare Don Pietro Savastano in Gomorra) nel ruolo della figlia più grande del magistrato. Nel cast anche Ugo Bentivegna, palermitano, e Manuela Ventura, attrice catanese, nel ruolo della moglie di Chinnici. La regia è affidata a Michele Soavi. Il film andrà in onda su Rai 1 in autunno.

L'ILLEGALITA' PROTETTA. Torna in libreria il volume "Rocco Chinnici. L’illegalità protetta", curato dalla fondazione Rocco Chinnici. A ventisette anni dalla prima edizione, torna su carta l’unica raccolta di scritti di Rocco Chinnici, con una nuova veste grafica e numerosi contributi. Il volume, che contiene la preziosa prefazione di Paolo Borsellino, è incentrato sui temi della criminalità mafiosa, del contrabbando della droga e del suo impatto socio-economico, e sull’importanza del coinvolgimento dei giovani per la nascita di una cultura della legalità. Nuovi contributi approfondiscono la figura di colui che, dopo l’assassinio di Cesare Terranova, divenne il capo dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo in un momento chiave della storia della lotta alla mafia. Un testo fondamentale per conoscere il metodo innovativo di Rocco Chinnici, il primo magistrato moderno, il primo ad aver capito che la lotta alla mafia si fa insieme.

LE MINACCE. La voce dell’emissario dei boss è nitida: "Volevo sapere quando lei fa il suo compito e il lavoro che è giusto fare, perché ora c'è gente che deve andare a fare il Natale a casa e dipende soltanto da lei". Il consigliere istruttore Rocco Chinnici non si scompone, lascia parlare il suo interlocutore, sta registrando quella conversazione che avviene sul telefono di casa e adesso prova a cercare una traccia per arrivare a chi negli ultimi tempi lo minaccia. Qualche giorno prima un uomo che diceva di essere "l'avvocato Russo" aveva avvertito: "Il nostro tribunale lo ha già condannato, lei entro questa settimana deve mettere fuori i ragazzi". E' il 1980, Chinnici, l'inventore del pool antimafia, sta indagando sui delitti politici di Palermo, Mattarella e Reina, è già un uomo a rischio. Il 29 luglio 1983, un'autobomba di Cosa nostra uccide il giudice, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. Uno dei sopravvissuti, l'autista giudiziario Giovanni Paparcuri, è oggi l'animatore del museo realizzato dall'Anm nell'ufficio bunker di Falcone e Borsellino, dentro un archivio ha ritrovato quella bobina con le minacce, una testimonianza importante dei giorni terribili a Palermo.