Alcuni membri della Carovana per la giustizia, da ieri in Sicilia a fino al 13 agosto, si recheranno oggi alle 16.30 a casa di Bruno Contrada. Maurizio Turco, membro della presidenza del Partito radicale, spiega che la delegazione "eseguirà una perquisizione a casa di Contrada. Le risultanze saranno comunicate nella successiva immediata conferenza stampa". L'ex numero due del Sisde ha ricevuto la visita della polizia giudiziaria di Reggio Calabria che indaga sul patto tra ndrangheta e mafia nella stagione stragista degli anni Novanta.
La #carovanaperlagiustizia, sempre oggi, effettuerà anche una visita al carcere Pagliarelli di Palermo a partire dalle 10; alle 19, a Trapani, è prevista un'iniziativa con le Camere penali di Trapani.
La Carovana è partita con la raccolta firme i a Castellammare del Golfo. Nel comune del trapanese sono state raccolte 70 sottoscrizioni alla proposta di legge per la separazione delle carriere tra pm e giudici: tra i firmatari, il sindaco Nicolò Coppola e - a titolo personale come cittadino - il vicesindaco Salvo Bologna.
Dice Rita Bernardini, esponente del Partito Radicale: «La pena non può essere una tortura, come sancito dai trattati internazionali. Se ad una persona detenuta mancano pochi mesi o giorni di vita e non è in grado di intendere e comunicare perché deve addirittura subire l’isolamento in carcere?».
Dice Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino: «La Sicilia è una terra che viene descritta come il luogo dove prevale la criminalità organizzata. Come si combatte la mafia? Leonardo Sciascia ha detto: non con la terribilità di una vendetta ma con il diritto».