Mazara, denunciato un ristorante che si era decisamente "allargato" con i tavolini...

 A Mazara del Vallo è stato denunciato il titolare di un noto ristorante che si era decisamente "allargato" con i tavolini all'aperto, senza però che avesse le dovute autorizzazioni. 

Nella serata di ieri, martedì 1° agosto,  i militari della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo hanno eseguito il sequestro di 6 tavolini, 20 sedie e 12 fioriere a carico del titolare di un avviato ristorante/pizzeria situato sul Lungomare G. Mazzini, irregolarmente posizionati da questi sul marciapiede cittadino, in difformità all’autorizzazione demaniale in suo possesso rilasciata dall’Ufficio Demanio della Regione Siciliana che prevedeva tale facoltà solo in alcuni giorni della settimana e non in quello in cui è avvenuto l’accertamento.

Nuovo controllo e nuova denuncia per il medesimo “furbetto del tavolino” che già alcune settimane fa si era reso responsabile di analoga violazione e per la quale era stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria.

D’intesa con la Procura della Repubblica di Marsala, questa volta è stata sottoposta a sequestro anche l’intera area abusivamente occupata, quantificata in circa 40 mq, per evitare che la libera disponibilità della stessa e dei beni rinvenuti consentisse la reiterazione del reato. 

ALTRI ABUSIVI. Controllo congiunto stamani da parte della Guardia di Finanza e dalla Polizia Municipale di Mazara del Vallo contro l’abusivismo commerciale.
Nell’ambito di un controllo congiunto effettuato nei pressi di Piazzetta Scalo, dove maggiormente insiste tale fenomeno, personale della locale Tenenza di Guardia di Finanza e uomini del Comando di Polizia Municipale, hanno provveduto ad effettuare un sequestro di generi agroalimentari.
Nel corso del servizio sono stati sottoposti a sequestro oltre 30 chili di pesce di dubbia provenienza e privi della dovuta tracciabilità, e 15 chili circa di prodotti agricoli. Identificati due soggetti dediti alla vendita dei prodotti che sono stati deferiti alle autorità competenti.
Per il pesce sequestrato è stata disposta le distruzione con ordinanza sindacale, i prodotti agricoli invece sono stati donati alla casa del Fanciullo - Boccone del Povero