Per i ritardi nella presentazione dei bilanci la Regione Siciliana ha inviato i commissari in 300 comuni siciliani. In caso di ulteriori ritardi il rischio è lo scioglimento del Consiglio comunale. Già lo scorso anno i sindaci e consiglieri di sette Comuni sono decaduti per non avere approvato nei termini i documenti contabili. In realtà adesso la legge è cambiata, a rischiare sono solo i consiglieri. In 283 enti mancano i rendiconti di quanto speso nel 2016 (andavano approvati entro il 30 aprile), in 184 addirittura il bilancio di previsione del 2017 (il termine ultimo era il 31 marzo).
Ma il bello è che la Regione è a corto di personale (incredibile!) e quindi saranno solo 13 i dirigenti regionali in azione costretti a spartirsi una ventina di Comuni a testa. Per loro sono previsti dei gettoni per ogni provvedimento fatto approvare che variano da 200 euro a 500 in base al tipo di atto e al numero di residenti nel Comune.
Secondo l’Anci Sicilia la situazione sta portando al collasso gli enti locali. «Non solo i sindaci non possono programmare le attività – dice Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci sicilia – ma non si può neanche pensare agli investimenti. E se sulla spesa sociale si può mettere una pezza, sul fronte dei progetti e della spesa dei fondi destinati allo sviluppo c'è poco da fare, siamo alla paralisi». In una lettera inviata al governo, il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando, chiede quindi di «procedere con urgenza in favore dei Comuni al riparto delle assegnazioni di parte corrente, cioè per la spesa relativa al personale (pari a 340 milioni di euro) e di quelle destinate a investimenti per un totale di 115 milioni di euro».
I sindaci sollevano poi un altro problema: non solo mancherebbero le risorse, ma ci sarebbe confusione nelle modalità di spesa e di ripartizione. «Chiediamo l’emanazione degli atti di indirizzo – scrive l’Anci - relativi alla destinazione, da parte dei Comuni, del 10 per cento del totale dei trasferimenti regionali per assicurare assistenza ai disabili gravi e la possibilità che si utilizzino risorse del fondo autonomie locali per il contributo ai precari degli enti in predissesto».
Tra l’altro Orlando e Alvano segnalano che «in 140 Comuni solo poche settimane fa si sono tenute le elezioni amministrative con il rinnovo di sindaci e consigli comunali e con il conseguente avvio degli adempimenti di natura organizzativa e procedurale». Situazione che dunque avrebbe rallentato le procedure.
Tra i Comuni che rischiano c'è anche Marsala. L'Amministrazione Comunale non ha dato. il via libera né al rendiconto del 2016 né al bilancio. Il primo cittadino tiene a precisare dalle pagine del Giornale di Sicilia che l’approvazione di entrambi i documenti finanziari «è solo questione di giorni», e pertanto non è per nulla preoccupato dai commissari: «Come è già successo, verranno qui, solleciteranno, ma troveranno già tutto pronto».
Resta però la frustrazione di lavorare da mesi senza un bilancio, «dunque senza poter spendere un euro, dalle manifestazioni culturali alle gare per sistemare il manto stradale o l’illuminazione, con mille difficoltà e ritardi nell’amministrare la città». Da qui, anche da parte del primo cittadino marsalese arriva il forte affondo alla Regione, «i cui ritardi - afferma Alberto Di Girolamo - nel comunicare i trasferimenti non possono non incidere a cascata sui comuni, che si trovano costretti a sospendere i bilanci previsionali Se ciò che dovrebbero assegnarci a inizio anno arriva durante l’estate o anche dopo, amministrare una città come la nostra diventa impossibile».
Per fortuna, ricorda il sindaco Di Girolamo, «con le risorse che avevamo messo da parte l’anno scorso, siamo riusciti ad approvare il piano triennale delle opere pubbliche e sistemare qualche infrastruttura, e abbiamo potuto dar vita ad alcuni eventi estivi, anche coinvolgendo i privati. Ma - continua il sindaco Alberto Di Girolamo - senza bilancio, solo per fare un esempio, non abbiamo potuto acquistare i bus per potenziare il servizio di trasporti interno, che per un comune come il nostro, che vive di turismo, è vitale».