In Sicilia il 75 per cento degli istituti scolastici non è stato progettato e neanche adeguato alla normativa antisismica e quasi tutti non hanno il certificato di conformità. Dallo studio dell’ufficio regionale per l’anagrafe scolastica diretto da Mario Medaglia è emerso che quasi un istituto su tre è stato costruito tra il 1961 e il 1971, il 18 per cento addirittura tra il ‘21 e il ‘60. Poco più di mille sono quelli realizzati dopo il 1976, quando sono entrate in vigore le leggi antisismicità.
Proprio in materia di rischi in caso di terremoto, tema che torna per breve tempo al centro del dibattito in occasione di terremoti catastrofici come quello di qualche giorno fa ad Ischia, emerge un’altra anomalia. Solo il 17 per cento degli edifici che ospitano le scuole siciliane ha effettuato la verifica sismica. Non sono controlli solo formali e burocratici ma utili a prevenire il peggio in caso di calamità naturale.
Per i Comuni siciliani c’è però una nuova opportunità per sistemare scuole e opere pubbliche. Per i prossimi tre anni, ci sono infatti 150 milioni di euro di fondi accordati dal governo nazionale e dall’Europa contro il rischio sismico, sempre che le amministrazioni non si facciano sfuggire ancora una volta l’occasione.
Pochi mesi fa, ad esempio, una norma nazionale aveva dato ai Comuni siciliani la possibilità di avviare lavori in scuole ed edifici pubblici senza il rischio di sforare il patto di stabilità. Un’occasione persa alla quale in pratica nessuno ha aderito. L’anno scorso 38 Comuni siciliani avrebbero dovuto bandire gare per un totale di 34 milioni di euro per ristrutturare e mettere in sicurezza decine di edifici scolastici, ma solo una parte dei sindaci ha rispettato la scadenza prevista dal bando e lo Stato si è ripreso i 17 milioni non spesi.
Una opportunità unica per le scuole siciliane. I 4.345 edifici scolastici siciliani sono in situazioni critiche: necessitano di manutenzione, il novanta per cento non ha il certificato di prevenzione incendi e in uno su dieci c’è una forte presenza di amianto.
Ora questa nuova opportunità che dà la possibilità di finanziare anche la progettazione. Con un decreto del ministero dell'Interno sono messi a disposizione 5 milioni nel 2017, 15 per il 2018 e 20 per il 2019. L’obiettivo è quello di erogare un contributo per la progettazione di interventi su opere pubbliche che si trovano in zone a rischio sismico 1, quello più pericoloso. In Sicilia sono un centinaio i Comuni che potranno sfruttare questa opportunità e ci sarà il tempo fino al 15 settembre di ogni anno per presentare istanza di partecipazione.
Per quanto riguarda i fondi europei tramite il dipartimento regionale dell'Istruzione ci sono 25 milioni di euro a disposizione per Comuni e Province per avviare i controlli sugli edifici scolastici e, nel caso di problemi alle strutture, per progettare le opere di messa in sicurezza. Dal 2018 invece ci saranno poco a disposizione circa 100 milioni per effettuare i lavori.
I Comuni per partecipare al bando hanno l’obbligo di inserire i dati sullo stato delle loro scuole all’anagrafe dell'edilizia scolastica, altrimenti non potranno accedere ai finanziamenti.