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28/08/2017 06:00:00

Regionali, Fabrizio Micari è ufficialmente il candidato del centro sinistra

16:00 - Buone parole per Crocetta e la sua Giunta - quelle usate da Micari -  con i  suoi assessori ha intrattenuto ottimi rapporti. "Si lavora adesso ad un campo largo, ad un'azione di governo mirata e che possa avere anche le sigle di partito. Credo di avere sempre avuto la capacità di fare squadra. E la squadra è fatta dai partiti". La proposta di Micari tende ad indirizzarsi anche a chi ha votato destra e chi ha votato i grillini. Sul programma verranno tracciate le differenze. Alle 15 si è riunita la segreteria regionale del Partito Democratico

13:10 - Micari parla di un impegno civico che ha iniziato da anni, negli uffici e vari livelli sa come funziona la burocrazia.
Il ruolo di Rettore, lo afferma a chiare lettere, è già un ruolo politico. Non lo spaventa l'impegno che dovrà affrontare, dice anche quale sia stata la ragione che lo ha spinto ad accettare: "impegnarmi in un progetto finalizzato alla creazione delle condizioni per il futuro dei giovani, perché possano esprimere le proprie potenzialità in questa terra".

Parte dal ruolo che dovrebbe recuperare la Regione: credibilità nazionale e internazionale, progettualità. Sottolinea come il governatore della Sicilia debba essere inter pares. "Quello che io rivolgo è un invito, non solo ai tanti che hanno già manifestato il proprio interesse, ma anche ai cittadini, alle associazioni, alle forze politiche", inizia a parlare di bozza di programma e di come intende la sua idea di Regione:

"Credo che nel programma debba esserci attenzione al riconoscimento dei diritti. A cominciare dal lavoro, a partire dall'occupazione giovanile, dalla salute, dall'attenzione per chi produce e per chi fa impresa. Bisogna consentire ai giovani di scegliere, serve che i giovani non siano costretti ad andare. Serve poi un' attenzione ai temi relativi alla criminalità soprattutto sul piano della mentalità, all'accoglienza, alla gestione dei rifiuti".

12:20 - Fabrizio Micari ufficializza la sua candidatura.  In conferenza stampa il rettore dell'università di Palermo, ufficializza la sua candidatura: "Sono il candidato del centro sinistra". Al momento non ha intenzione di dimettersi dal ruolo accademico che svolge, valuterà passo per passo, durante la campagna elettorale quale possa essere la soluzione migliore.

9:00 - ll centrodestra sembra convergere su Nello Musumeci. "Sta prevalendo il buonsenso", afferma il coordinatore di FI in Sicilia, Gianfranco Miccichè, rispondendo a chi chiede se il centrodestra abbia trovato l'accordo sulla candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione, in vista delle elezioni del 5 novembre.
Si parla di un ticket Musumeci-Gaetano Armao. "Non c'è nulla di deciso - spiega Miccichè -. Posso solo dire, dopo aver parlato con entrambi e anche col presidente Berlusconi, che sta prevalendo il buonsenso".

"Confidiamo che nelle prossime ore, grazie all'autorevole intervento del presidente Berlusconi, si giunga alla definizione e all'ufficializzazione della candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana, quale sintesi di un arioso progetto di centrodestra, che con il ticket del professor Gaetano Armao coniughi all'esperienza e alla dirittura morale, la competenza giuridica e la sensibilità moderata". Lo afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars.

In via Bentivegna, a Palermo, questa mattina, il Partito Democratico si riunirà per sciogliere le riserve e per fare un unico nome per le elezioni regionali del prossimo 5 novembre.

Sono state settimane concitate, ampio spazio, sulla discussione delle alleanze e del nome del futuro candidato, è stato dato a Leoluca Orlando.
Poche ore ancora, gli aggiornamenti li potrete trovare sulla nostra testata, e il rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari, sarà il candidato presidente che il centro-sinistra spenderà per questa competizione elettorale.

Il nodo da sciogliere sarà quello di Rosario Crocetta che ha già detto a piena voce che è candidato, in alternativa chiede le primarie.
Già, le primarie. Il tanto decantato strumento di democrazia, speso in ogni conversazione dai dem, è in finito in soffitta, si ricordi a memoria d'uomo le ultime amministrative: niente primarie.

Il nome di Micari ha trovato la convergenza di Angelino Alfano. Diciamolo, l'accordo è stato chiuso a Roma, Micari o un altro la differenza sarebbe stata la stessa: in ballo la legge elettorale nazionale e il posto garantito.

L'alleanza con Alfano ha fatto smarcare i bersaniani e Mdp, i quali non rinunciano ad un loro programma, ancora lo cerchiamo, e ad un loro candidato: Claudio Fava. Speriamo almeno che stavolta riesca, nei tempi previsti dalla legge, a richiedere la residenza in Sicilia. Come dire, la prima volta è distrazione, la seconda qualcos'altro.

Il nome di Micari ha incontrato il favore anche di Sicilia Futura, l'onorevole Michele Cimino, finalmente qualcuno che afferma di conoscere bene il rettore, è compiaciuto per la scelta: “A Micari Sicilia Futura riconosce competenza, capacità progettuale ed operativa e grande spirito di servizio, indispensabili per intraprendere un'opera di profonda bonifica anche delle strutture burocratiche regionali sì da
potere realizzare le migliori condizioni per lo sviluppo di tutte quelle attività produttive pubbliche e private atte a rilanciare l'economia isolana ed a creare nuovi spazi per l'occupazione, in special modo giovanile.Conosco Micari da tanto tempo e sono certo che con lui partira' la rivincita siciliana
"

Per un centro-sinistra che trova la faccia da mettere sui manifesti, un centro-destra che ancora annaspa in un guazzabuglio di idee (confuse), di programmi e manifesti (decantati), di alleanze (sfilacciate), di insieme di intenti (mai esistite), di richiami all'unità politica ( pantomima)...

E' un centro-destra che richiama all'epocale 61 a 0 di Berlusconi, in un periodo politico (un'era geologica, quasi) in cui Forza Italia con il suo imprinting faceva sognare i siciliani, ammaliati dal canto dell'imprenditore milanese e dei quadri dirigenti con belle facce e smart pensieri, con l'obiettivo di una crescita siciliana esponenziale. Irripetibile quel risultato. Forza Italia oggi decanta il suo vino, quello invecchiato non in botti di rovere, quello andato a male... il suo odore acre non incanta, al massimo stordisce.

Due, ad oggi, le candidature di centro-destra: Nello Musumeci, leader di Diventerà Bellissima, candidato di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini, appoggiato dai forzisti della Sicilia orientale, ex AN, e dall'UDC di Mimmo Turano; Gaetano Armao, candidato di Forza Italia, Cantiere Popolare, movimenti autonomistici, tanto cari ad Armao, e dal movimento che il professore amministrativista ha creato per presentare il suo manifesto, siciliani indignati.

Proprio questo pomeriggio, Gaetano Armao, a Palermo, presso il Grand Hotel Wagner, alle ore 18, presenterà il suo Manifesto per il futuro della Sicilia. Tra una presentazione e l'altra piacerebbe capire, ai liberali moderati, come sia, Armao, arrivato a sposare la bandiera forzista? Quale sia stato il percorso che lo ha portato a cantare l'inno di Forza Italia, quando in passato ebbe a spendersi per Anna Finocchiaro? Dimentichiamo, in amore tutto è lecito. E questo colpo di fulmine, fu.

Tra i candidati, o i presunti tali, c'è di mezzo l'eleggibilità e la incandidabilità.
La delibera di Giunta regionale, del 24 agosto, ha fissato la data certa per le elezioni regionali al 5 novembre prossimo. Entro il 6 di ottobre le liste dovranno essere presentate così come le candidature, i gruppi che non hanno un simbolo depositato dovranno raccogliere 1.800 firme.

Tutti i candidati alla carica di presidente o di deputato regionale devono essere residenti in Sicilia da almeno 45 giorni prima del voto. Riguardo alla ineleggibilità, stridono i denti in molti, la quaestio è molto seria e stringente.

Non possono essere candidati: sindaci e assessori di città con oltre 20 mila abitanti, tranne che non si siano dimessi almeno 180 giorni prima del voto; i dirigenti regionali e degli uffici intermedi ( fatta fuori tutta la classe dei burocrati regionali); i capi di gabinetto e segreterie tecniche degli assessori; i direttori delle Aziende sanitarie e degli ospedali. L'elenco non termina, sono ineleggibili: i legali rappresentanti e i dirigenti di società partecipate della Regione o di società che hanno contratti attivi con Stato e Regione; i rappresentanti legali, dirigenti, amministratori di società che hanno ricevuto contribuiti da parte dello Stato o della Regione, estesa ineleggibilità anche ai consulenti che per queste imprese o società abbiano prestato servizio; amministratori e dirigenti di enti di formazione o titolari di appalti per attività formative.

Una norma, questa, a cui l'ARS ha messo mani nel 2014 restringendo il campo a pochissimi eletti, si annunciano fiumi di ricorsi in materia.