Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/08/2017 06:00:00

Regionali: Crocetta all'attacco. Vuole le primarie. "Decidano i siciliani il candidato"

13:35 - Arriva in conferenza stampa, Rosario Crocetta, con piglio deciso: "La democrazia è una cosa seria". Per il governatore della Sicilia è mancato il confronto: "Abbiamo assistito al lancio di un progetto senza alcuna consultazione democratica".

Quello che invoca Crocetta è un centrosinistra unito affinché non si disperda il lavoro fatto in questi cinque anni, non intende negoziare nulla: "Se qualcuno vuole fare il furbo pagherà il prezzo della sua prepotenza...Si va verso una sconfitta annunciata, nessuno poi se la prenda con Fausto Raciti, segretario con la testa sulle spalle e aperto al confronto".

Per Crocetta la candidatura di Fabrizio Micari è un progetto perdente. Non si arrende all'idea delle primarie: "Il candidato del presidente della Regione lo scelgano i siciliani".

Non ci sono buone parole nemmeno per Leoluca Orlando che farebbe accordi con i professionisti della politica nonostante gli parli contro: "La Sicilia non merita questa occupazione oligarchica. E nemmeno una classe dirigente locale che si presta a una operazione autoritaria come questa".

Non c'è soluzione alcuna per Crocetta se non lo svolgimento delle primarie: "Io non sono un autocandidato. Sono un candidato legittimo. Si faccia in fretta. Nessuno attribuisca a Crocetta la voglia di rompere o disintegrare il centrosinistra. Il tempo c'è".

Forza Italia ha quasi raggiunto l'accordo, il ticket è staccato. Nello Musumeci dovrebbe essere il presidente in corsa, Gaetano Armao il suo vice.

Il condizionale è d'obbligo, in ballo non c'è solo la presidenza della Regione ma sono altre le poltrone, scottanti, che fanno traballare l'accordo.
Dalla presidenza dell'Aula agli assessorati, è questo il vulnus su cui si discute. Gianfranco Miccichè vorrebbe fare il presidente dell'ARS. Non è ancora nota quella che sarà la posizione di Cantiere Popolare di Saverio Romano, ci vogliono garanzie che passano da una governabilità, il discorso è più semplice: ti prendi i voti dei cuffariani, che sono tanti, nonostante su di essi siano stati posti veti, in cambio ci vogliono gli assessori regionali.

Se l'accordo non dovesse trovare una sintesi numerica Cantiere Popolare è pronta allo strappo.
Gaetano Armao, dicevamo, dovrebbe essere il vice di Musumeci, l'amore estivo di Silvio Berlusconi ha causato più sofferenze che gioie. Consumato e gettato via, passato in secondo ordine, il professore palermitano non ci vede chiaro e attende ancora qualche giorno prima di confermare qualunque voce. E' lo stesso Miccichè che si muove cauto, equilibri precari e delicati, possono saltare in un attimo.

Corrono spediti i grillini del Movimento Cinque Stelle, annunciano rivoluzione dentro gli uffici regionali: cambieremo tutti i dirigenti della Regione, “Non taglieremo teste ma chi ha avuto incarichi in questi venti anni si dovrà fare da parte. Vogliamo valorizzare chi è stato penalizzato dai partiti...Quando saremo al governo lavoreremo per sbloccare i concorsi. È più di un’idea, bisogna far entrare giovani e neo laureati nella pubblica amministrazione e ridare dignità alla classe amministrativa”.Queste le parole dei pentastellati che sono state pronunciate a Termini Imerese a chiusura del tour estivo.

A sinistra le idee sembrano più chiare, o almeno ci provano a rendere il mare meno agitato.
La segreteria generale dem, di lunedì scorso, non ha prodotto nulla se non un fiume di parole, la consapevolezza di ricucire con Rosario Crocetta, qualcuno ha ventilato le primarie ( fuori tempo massimo).
La candidatura di Fabrizio Micari ha rotto gli indugi, ha spinto i partiti a fare delle scelte chiare e veloci. Non c'è più tempo, il 5 novembre è dietro la porta.

Lo abbiamo incontrato il rettore, toni moderati e pacati, è una candidatura di centro sinistra e non lo nasconde, seppure parla di un civismo che guarda ai partiti. Orlando ha visto bene, ha puntato sul cavallo vincente, trovare la sintesi più difficile ancora.
Dalla segreteria dem nessuna ufficialità, si convocherà una direzione regionale. Non ci sta Crocetta che per questa mattina ha indetto una conferenza stampa.

Crocetta potrebbe direttamente lanciare la sua candidatura o anticipare le sue mosse a mezzo stampa, non smette intanto di interloquire con Matteo Renzi. Si vuole evitare lo strappo ulteriore di una sinistra che si presenta già con Claudio Fava per Si e Art.1-Mdp, e con Ottavio Navarra per i movimenti studenteschi e Rifondazione comunista. Renzi è al lavoro per evitare che Crocetta scenda in campo, meglio essere di aiuto al rettore nello svolgimento della campagna elettorale, insidiosa e difficile.

Dal canto suo, il Magnifico, ha avuto parole spendibili per l'attuale governo regionale, presidente compreso, e tende entrambe le braccia a PD.
Alle già tante candidature, alla presidenza della Regione, si aggiunge quella di Franco La Torre,una candidatura perché «possa essere restaurata la dignità della politica» e realizzata «l’unità della sinistra»: l’ex assessore regionale Turi Lombardo ha proposto il nome di Franco La Torre rivolgendosi in primo luogo a tutte le realtà a sinistra del Pd, con cui i socialisti siciliani già collaborano per una lista comune alle prossime elezioni regionali.